La Nuova Sardegna

Olbia

Alluvione a Olbia, in 8 a giudizio per false dichiarazioni

Una delle zone di Olbia devastate dall'alluvione del 18 novembre 2013
Una delle zone di Olbia devastate dall'alluvione del 18 novembre 2013

Prosegue il processo per gli aiuti erogati dal Comune per i danni di “Cleopatra”

25 settembre 2018
2 MINUTI DI LETTURA





OLBIA. L’ipotesi accusatoria è di aver richiesto il risarcimento non avendone titolo. Secondo la Procura avrebbero dichiarato il falso nella compilazione della documentazione per avere qualche punteggio in più e salire nella graduatoria con lo scopo di poter beneficiare dei risarcimenti del Comune per l’alluvione del 18 novembre 2013. Qualcuno avrebbe beneficiato della consegna di beni materiali: arredi ed elettrodomestici, distribuiti dal Comune agli abitanti la cui abitazione principale era stata danneggiata dall’alluvione. Tutte accuse infondate secondo i difensori degli otto imputati: Younis Muhammad, Franco Putzu, Shaobei Hu, Maria Luigia Biddau, Kezheng Zhang, Gerolamo Fiori, Paolo Garau e Giuseppe Lutzu, finiti a giudizio, a vario titolo, con l’accusa di falso ideologico, falso materiale e truffa. Il processo davanti al giudice monocratico Marco Contu è proseguito ieri con l’esame dell’ultimo testimone dell’accusa, il pm è Gianmarco Vargiu.

È stato sentito un agente della polizia locale che aveva eseguito gli accertamenti nell’abitazione di uno degli imputati, Younis Muhammad. «Siamo intervenuti in seguito alla segnalazione di un cittadino il quale diceva che a casa di Younis Muhammad c’erano beni di cui non avrebbe dovuto beneficiare. L’appartamento dove stava, infatti, non era stato colpito dall’alluvione – ha spiegato il teste –. Lì abbiamo trovato un piano cottura e una lavatrice ancora imballate. Lui ci ha detto che quei beni non erano per quella casa, ma per l’altra di sua proprietà, che si trova a Isticcadeddu, zona effettivamente alluvionata». Il difensore dell’imputato, l’avvocato Antonietta Calia, ha precisato che il suo assistito aveva restituito i beni che gli erano stati consegnati. Il processo proseguirà il 19 febbraio.

«Dall’esame dei testi dell’accusa non è emersa la prova della consegna di alcun bene a favore della signora Maria Luigia Biddau, sfollata fino a marzo, e della quasi totalità degli altri imputati», dice l’avvocato Sonia Biddau. Gli altri imputati sono difesi dagli avvocati Giampaolo Murrighile, Antonio Piras, Stefano Oggiano, Sergio Carta, Eleonora Bianco, Teresa Marrone e Guido Da Tome. (t.s.)
 

In Primo Piano
L’avaria

Allarme a bordo di un aereo in arrivo a Cagliari, scatta il piano di emergenza

Le nostre iniziative