La Nuova Sardegna

Olbia

La dottoressa contrattacca: «Nessuno pensi di intimorirmi»

La guardia medica di Santa Teresa
La guardia medica di Santa Teresa

Santa Teresa, il medico già al lavoro. Venerdì aveva trovato la testa di una gallina sulla sua auto

30 settembre 2018
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SANTA TERESA. «Continuo a lavorare, non mi faccio intimorire da nessuno». Giovanna Finà, la dottoressa vittima di un vile quanto raccapricciante atto intimidatorio, anche ieri mattina ha timbrato il cartellino nell'ambulatorio della guardia medica di Santa Teresa Gallura. Solo 24 ore prima, venerdì, aveva trovato la sua auto imbrattata di vernice rossa e attaccata al tercicristallo una testa di gallina.«Avrebbe potuto rimanere a casa una trentina di giorni dopo la macabra scena allestita davanti al presidio gallurese, ma mi ha detto che preferisce continuare a svolgere il suo compito», racconta il rappresentante regionale delle guardie mediche del Sindacato nazionale autonomo dei medici italiani (Smani), Stefano Fenu.

Il giorno prima, sull'auto della professionista, in sosta davanti all'ambulatorio, ignoti avevano allestito un'impressionante rappresentazione: avevano appeso al tergicristallo del parabrezza una testa di gallina con un chiodo conficcato e imbrattato il parabrezza con vernice rossa. Il primo ad accorgersi del lugubre gesto, intorno alle 7.30, era stata la guardia giurata in servizio. La dottoressa ha sporto denuncia ai carabinieri della caserma di Santa Teresa. I militari, coordinati dal comandante Daniele Antonucci, sono sempre impegnati nelle indagini a tutto tondo per verificare se l'intimidazione sia legata all'aspetto professionale o a vicende private del medico.

Gli investigatori stanno esaminando alcuni filmati di diverse telecamere del sistema comunale di videosorveglianza nel tentativo di trovare elementi utili per risalire all'autore o agli autori dell'atto intimidatorio. Un lavoro che richiederà comunque del tempo. È difficile stabilire con precisione l’orario in cui l’atto intimidatorio è stato realizzato.

«Continuo a lavorare, non mi faccio intimorire da nessuno, mi ha detto la collega – racconta il sindacalista Fenu, anche lui medico –. Ha rifiutato il mese di riposo a cui ha diritto. È una donna forte. Che si è presentata al lavoro». Fenu, che è anche segretario regionale dello Snami e consigliere dell'Ordine dei medici di Nuoro, pone poi l'accento sulla sicurezza degli ambulatori delle guardie mediche.

«Andrebbe attivato un sistema di videosorveglianza 24 ore su 24 delle aree esterne alle strutture – spiega –. Come nel caso del presidio di Santa Teresa Gallura, l'azienda sanitaria dovrebbe installare una telecamera puntata all'ingresso dell'ambulatorio e nei parcheggi difronte. Sarebbe un deterrente per i malintenzionati e uno strumento utile per le forze dell'ordine. Inoltre, se necessario, andrebbe potenziata la rete di videosorveglianza in tutti i comuni, alcuni sono ancora sprovvisti. Da tempo il sindacato chiede anche una presenza più capillare delle forze dell'ordine. In Gallura soprattutto, dove le guardie mediche operano su territori vasti». Solidarietà al medico è arrivata dalla comunità teresina dove la dottoressa lavora da alcuni anni e dal sindaco, Stefano Pisciottu che ieri ha incontrato la professionista sassarese.

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