Provincia da reistituire: in settimana l’offensiva
di Serena Lullia
Oggi il consigliere Fasolino, Fi, entra in commissione regionale da vicepresidente Con Meloni, Pd, il fronte gallurese farà inserire l’argomento all’ordine del giorno
09 ottobre 2018
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OLBIA. Questa volta hanno lavorato da abili strateghi. Invece di attendere che gli impegni della politica del sud per la provincia del nord-est uscissero dalla dimensione virtuale, sono passati all’azione. Prima i sindaci e i consiglieri regionali galluresi hanno chiesto ai capigruppo in Consiglio regionale di sostenere l’istituzione della nuova vecchia provincia. Poi hanno trovato il modo per diventare più forti in commissione Autonomia, l’organo che deve esaminare la proposta prima di arrivare in aula. Giuseppe Fasolino, Fi, ha accolto l’invito del consigliere del Pd, Giuseppe Meloni, a entrare nella commissione di cui lui è già componente. Un modo concreto per rafforzare il fronte gallurese. Oggi Fasolino prenderà il posto lasciato dal collega di partito Oscar Cherchi. E assumerà il ruolo di vicepresidente. A questo punto resterà solo da stabilire il giorno della settimana in cui convocare la commissione Autonomia. E inserire all’ordine del giorno la proposta di legge sulla provincia del nord-est. Una strategia a tenaglia che ha visto i primi cittadini della Gallura, i consiglieri regionali, le forze sociali, i sindacati, le imprese, il mondo della scuola, sostenere la nascita dell’ente autonomo. Non un clone del vecchio ente, rimasto un freddo ricordo nel cuore dei cittadini. Le due amministrazioni Murrighile, centrosinistra e Sanciu, centrodestra, messe alla prova dagli elettori non furono all’altezza della battaglia per l’indipendenza combattuta dal territorio. Non uno stipendificio per distribuire poltrone alla politica. Ma un ente fondamentale per puntare sulla crescita. «Questo territorio cresce ed è destinato a crescere ancora – spiega Mirko Idili, segretario territoriale Cisl –. Il dato atteso di 160mila abitanti lo avrebbe dovuto raggiungere nel 2023 e lo ha già superato. Delle otto province la Gallura nel 2063 sarà l’unico territorio per cui si prevede un consistente incremento demografico che sfiora un +30% di abitanti. A fronte di un atteso decremento di popolazione nel Medio Campidano del 45%, di Nuoro del 37%, di Sassari del 20% e del 27% della popolazione regionale. Un massiccio fenomeno che dovremo saper gestire per non subirlo». Numeri che tradotti nella vita reale significano esigenza di servizi, di posti letto, di una sanità migliore. «Avremo bisogno di più scuole, di una politica di investimenti sull’edilizia scolastica, non di accorpamenti dei plessi». C’è poi il fattore economico. «Sono convinto che riusciremo a liberare l’intero potenziale degli investimenti su questo territorio se saremo in grado di favorire un modo di lavorare pianificato dal basso».