La Nuova Sardegna

Olbia

Olbia, droga tra i banchi: è linea durissima

Stefania Puorro
I controlli della guardia di finanza all'Istituto Deffenu
I controlli della guardia di finanza all'Istituto Deffenu

Tutti d’accordo i dirigenti degli istituti: «I cani addestrati della finanza all’interno delle aule: non c’era più alternativa»

31 ottobre 2018
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OLBIA. Droga nelle scuole: è linea dura. I cani addestrati della Finanza, ormai, entrano nelle classi, fiutano gli zaini, annusano i vestiti e i giubbotti degli studenti, controllano ogni angolo di bagni e corridoi. Ma era questo che serviva. Bisognava dare un segnale forte e far capire soprattutto a quei giovani che pensano di poter fare ciò che vogliono, che le scuole non sono “terra di nessuno”. E che qui si devono rispettare le regole. Così, sotto la regìa di Sabrina Serra, assessora della Pubblica Istruzione, tutti i dirigenti scolastici delle superiori, compatti più che mai, hanno chiesto aiuto alla guardia di finanza. Affinché con frequenza, ma sempre a sorpresa, le unità cinofile visitino le loro scuole.

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La necessità di portare avanti questa strategia dura, era stata ribadita nei giorni scorsi anche da Gigi Antolini, presidente del liceo Lorenzo Mossa. E dello stesso parere sono anche altri suoi colleghi. Istituto Deffenu. Salvatorica Scuderi, dirigente scolastica del tecnico Deffenu, non usa tanti giri di parole. Anche perché proprio venerdì scorso, un alunno sedicenne che frequenta il suo istituto è stato denunciato per detenzione al fine di spaccio di droga.

«La situazione è critica e non si può fare finta di niente. L’unica soluzione era quella di chiedere aiuto alle forze dell’ordine e soprattutto alla guardia di finanza. Per difendere la scuola e per garantire la sicurezza di tutti gli alunni, dovevamo fare entrare in classe i cani antidroga. E così abbiamo fatto e continueremo a fare. L’uso di sostanze stupefacenti tra i giovani è in crescita e coloro che manovrano dall’esterno fanno presa sui ragazzini: li raggirano perché sono i più fragili. E poi li usano per fare entrare la droga in classe. Ma, vista la loro età, possono essere ancora aiutati, prima che la situazione sfugga di mano. Le famiglie, dal canto loro, vengono spesso colte di sorpresa perché per molti è difficile pensare che il proprio figlio, tirato su con solidi princìpi, possa finire in un brutto giro. Questa, invece, è purtroppo la realtà. E la linea dura è l’unica via di uscita. Ormai, il tempo del garantismo è finito».

Istituto Panedda. Anche il dirigente Gianni Mutzu va diritto al punto. «Dobbiamo fare sentire costantemente il senso del dovere e il rispetto delle regole. Ecco perché le visite della guardia di finanza non saranno sporadiche. Tutti devono sapere che il blitz può arrivare da un momento all’altro. Ringraziamo l’assessore Sabrina Serra per la sua disponibilità ma anche il maggiore Marco Salvagno, comandante della guardia di finanza, per la fondamentale collaborazione. I finanzieri del gruppo di Olbia sono professionali, corretti e mai arroganti. E il loro “Buongiorno, è la guardia di finanza” è stato accolto con favore (e con gli applausi) anche dai nostri ragazzi».

Istituto Ipia. Il dirigente Gian Luca Corda è stato tra i primi a sollecitare un segnale più forte per dire basta alla droga nelle scuole. «Già tre anni fa chiesi alla guardia di finanza che estendesse i controlli anche all’interno delle classi - dice - e questa linea è stata condivisa pure dai genitori. La prevenzione e gli incontri con psicologi e altri specialisti, nonostante siano indispensabili, non bastavano più. Serviva un cambio di passo. Dallo scorso anno scolastico, poi, tutti i dirigenti hanno spalancato le porte degli istituti alle unità cinofile e la cosa importante, ed è bene rimarcarlo, è che non esiste una tregua. Qui, il problema, non è infatti rappresentato solo dalla “canna”: ci sono adulti che sfruttano i ragazzini affinché portino la droga a scuola. E devono essere fermati».

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