La Nuova Sardegna

Olbia

Olbia, strade da incubo: nel rione i cittadini tappano le buche

Dario Budroni
Olbia, strade da incubo: nel rione i cittadini tappano le buche

A Santa Mariedda residenti al lavoro con una ruspa. Colletta da 25 euro a testa L’appello al Comune: «Faccia partire i lavori, non possiamo più vivere così»

08 dicembre 2018
2 MINUTI DI LETTURA





OLBIA. Le strade sono ancora una distesa di fango e di buche. E visto che non si avverte nessun segno di vita da parte del Comune, tocca di nuovo ai cittadini dare una sistemata alle tre vie disastrate. Succede naturalmente nel rione periferico di Santa Mariedda, precisamente nelle vie San Michele, Sant’Elena e Santa Chiara. Qui numerosi residenti si sono quotati e hanno utilizzato pale, rastrelli e addirittura una ruspa per tappare le buche che da sempre caratterizzano le loro strade. Eppure fino a qualche mese fa i lavori sembravano imminenti.

L’intervento a Santa Mariedda, rione in parte alluvionato e compreso in un piano di risanamento, era stato anche inserito all’interno dell’ultimo piano triennale delle opere pubbliche. Ma degli operai del Comune neanche l’ombra. Così ogni famiglia, in tutto una quarantina, ha pagato una quota di 25 euro per l’autofinanziamento dei lavori. «Non capiamo perché il Comune ancora non voglia asfaltare le nostre strade. Eppure la Bucalossi è stata pagata praticamente da tutti» ripete un po’ chiunque nelle vie in terra battuta. Ilaria Murtas è una di loro e vive a Santa Mariedda da dieci anni. «Abitare qui è un incubo – afferma –. Qualche tempo fa sembrava che il Comune stesse finalmente iniziando i lavori, invece ancora niente. Di certo c’è solo che non possiamo continuare a vivere così. Pochi giorni fa, a causa delle buche, ho rotto la mia macchina. In tutto 2.300 euro di danni. E senza contare la polvere e il fango. Inutile lavare la propria auto, perché tanto si sporca nel giro di poche ore».

Ilaria Murtas non è stata l’unica a dover portare l’auto dal meccanico a causa delle buche. La strage di pneumatici e semiassi riguarda un po’ tutti. Da non dimenticare, inoltre, la mancanza di illuminazione pubblica. A fare paura sono poi il rio Gadduresu e alcuni ruscelli tombati che passano sotto le abitazioni.
 

In Primo Piano

VIDEO

Il sindaco di Sassari Nanni Campus: «23 anni fa ho sbagliato clamorosamente. Il 25 aprile è la festa di tutti, della pace e della libertà»

L’intervista

L’antifascismo delle donne, la docente di Storia Valeria Deplano: «In 70mila contro l’oppressione»

di Massimo Sechi
Le nostre iniziative