La Nuova Sardegna

Olbia

Entraineuse in nero, a Olbia blitz nei night club

Entraineuse in nero, a Olbia blitz nei night club

Scattano i controlli congiunti di guardia di finanza e ispettorato del lavoro: visitati 4 locali notturni. Multe pesantissime

14 dicembre 2018
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OLBIA. La più giovane ha 19 anni, la più “anziana” ne ha 40. Alcune tra loro, appena si sono trovate i finanzieri davanti, hanno provato a dire di essere semplici clienti dei locali notturni visitati. Ma né l’abbigliamento, né tanti altri particolari, potevano far credere minimamente che la realtà fosse questa. Così hanno dovuto ammettere che, in quei night club, ci lavoravano. Non in regola, però. Perché tra le 40 dipendenti controllate complessivamente al termine di un blitz a sorpresa in 4 night club della città, 31 donne sono risultate totalmente in nero, e quindi prive di copertura assicurativa e regolare assunzione, mentre due erano irregolari.

La vasta operazione, frutto di una mirata e articolata attività investigativa in cui sono state determinanti anche alcune segnalazioni giunte al numero di pubblica utilità “117”, è stata condotta dai finanzieri del Gruppo di Olbia guidati dal maggiore Marco Salvagno e dagli ispettori del Lavoro di Sassari. Due degli esercizi visitati, il Crazy Horse e il Bikini Night Club, sono stati chiusi momentaneamente, ma i titolari hanno già provveduto a mettere in regola il personale e hanno potuto riaprire le attività. Un imprenditore è stato denunciato anche per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Per i titolari dei club, comunque, che hanno già tirato fuori 250mila euro, arriveranno altre pesanti sanzioni.

Gli altri locali sottoposti al controllo sono stati l’Harem Night e l’Hospitone.

Le 31 ragazze che lavoravano in nero sono quasi tutte romene. Una è cubana e un’altra domenicana. A queste si aggiungono due ucraine sprovviste del permesso di soggiorno: ecco perché il loro titolare è stato denunciato alla Procura di Tempio per violazione delle norme sull’immigrazione.

«Oltre al recupero della contribuzione previdenziale e assicurativa evasa, con regolarizzazione del rapporto di lavoro a favore dei dipendenti - si legge in un comunicato congiunto del Comando provinciale della guardia di finanza e dell’Ispettorato del lavoro di Sassari - verranno elevate, al termine di tutti gli accertamenti che ancora devono essere fatti dall’Ispettorato, altre sanzioni» . La chiusura temporanea di due dei 4 locali è scattata «per il mancato rispetto delle norme in materia di sicurezza dei luoghi di lavoro e perché quasi il 100 per cento della forza lavoro è risultata in nero». Non solo. «Sono state elevate anche sanzioni per la violazione dello Statuto dei lavoratori, in quanto il sistema di videosorveglianza interno ai locali è risultato installato senza le prescritte autorizzazioni».

La complessa attività di servizio condotta, «scaturisce da una complessa analisi di contesto sviluppata dal comando provinciale di Sassari su tutto il territorio di competenza che ha evidenziato, nello specifico settore del lavoro nero e irregolare, un alto rischio per alcune categorie economiche della provincia, successivamente messe a sistema con le informazioni in possesso dell’Ispettorato provinciale del lavoro di Sassari. L’operazione - chiude il comunicato - si inquadra pertanto nel solco delle attività svolte a tutela degli interessi dei lavoratori e degli operatori economici onesti che ottemperano agli obblighi di legge e soffrono forme insidiose di concorrenza sleale». (s.p.)

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