La Nuova Sardegna

Olbia

Agnelli spacciati per sardi, la denuncia del Contas

di Angelo Mavuli
Agnelli spacciati per sardi, la denuncia del Contas

Il caso è stato segnalato a un allevatore gallurese. Consorzio subito mobilitato «In corso una probabile frode alimentare nel nord Italia, partite le indagini»

27 dicembre 2018
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TEMPIO. La scoperta in una grande catena di supermercati del nord Italiadi una probabile frode alimentare ai danni dell’”Agnello di Sardegna Igp”, commercializzato con tanto di vistosa etichetta come “Igp Agnello di Sardegna, allevato e macellato nel Regno Unito”, ha mobilitato allevatori e responsabili del Consorzio Contas. La segnalazione della probabile truffa è arrivata a un allevatore di Bassacutena che, a sua volta, ha girato la comunicazione al “Consorzio Agnello Igp Sardegna” e alla Nuova.

«Il tentativo di attribuire la cittadinanza sarda ad agnelli esteri - dichiara Battista Cualbu, presidente del Consorzio Contas -è molto forte. Questo a dimostrazione che il prodotto sardo è il più richiesto. E’ importantissimo che i consumatori, così come avvenuto in questa circostanza, ci segnalino subito qualsiasi sospetto. Anche se abbiamo intensificato i controlli con ulteriori “agenti vigilatori”, la possibile truffa è sempre dietro l’angolo. È una truffa che colpisce il prodotto sardo e diminuisce la remunerazione dell’allevatore ancora troppo bassa. Per questo motivo dico che è importante che tutti gli allevatori sardi certifichino gli agnelli Igp di Sardegna per poter avere maggiore potere contrattuale e dare anche al consumatore la massima garanzia di un marchio di qualità».

Sull’argomento è intervenuto anche Alessandro Mazzette, direttore del Consorzio.

«L’agnello di Sardegna Igp, durante le festività in corso, sta subendo una concorrenza sleale da parte dei prodotti esteri anche con la contraffazione attuata più o meno palesemente oramai ovunque. Nonostante tutto - dice Mazzette - il nostro marchio continua a tirare. In questi giorni ci sono state segnalate da alcuni consumatori, etichette che evidenziano discordanze, come ad esempio quello “Igp Agnello di Sardegna originario del Regno Unito”. Si tratta di ben documentati casi di contraffazione sanzionabili da segnalare alle autorità competenti per gli opportuni interventi. Il Consorzio di tutela difende la denominazione e garantisce la tracciabilità delle sue produzioni attraverso un sistema informatizzato che regola l’emissione di ogni singola etichetta. I nostri agenti sono costantemente sul campo al fine di monitorare e vigilare sul prodotto. A volte è difficile scoprire le frodi, ed è per questo motivo che chiediamo sempre il supporto a parte anche dei consumatori che possono denunciare eventuali anomalie e improbabili tarocchi, tramite WhatsApp o al numero 3341013034».

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