Area confiscata alla mafia nascerà un parco pubblico
di Walkiria Baldinelli ; w
Arzachena, ripuliti i terreni della banda della Magliana passati al Comune Il presidente del Consiglio, Rino Cudoni: l’obiettivo è restituirli alla collettività
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ARZACHENA. Confiscati nel 2004 alla criminalità organizzata, sette dei nove ettari di macchia mediterranea all'ingresso di Cannigione saranno trasformati in un parco pubblico. I terreni della banda della Magliana erano stati acquisiti nel patrimonio dell'ente locale dopo un lungo iter giudiziario. L'amministrazione, con un intervento da 11mila euro, ha ripulito l'ingresso dell'area che confina con la zona umida della foce del rio San Giovanni e dello stagno di Saloni, nella zona a monte del golfo di Arzachena. È un importante passo in avanti per realizzare il polmone verde, un progetto portato avanti in continuità amministrativa. L'amministrazione guidata dal sindaco Roberto Ragnedda ha ripreso in mano l'idea di trasformare l'area in un parco naturale. «È un primo intervento con una scelta precisa: gli arzachenesi si devono riappropriare di un bene diventato pubblico, così come si sta facendo per i beni demaniali di Regione e Stato – commenta il presidente del Consiglio, Rino Cudoni -. È una porzione di territorio destinata ai cittadini e a tutti coloro che visiteranno Arzachena. L'assessore regionale degli Enti locali, Cristiano Erriu, si è impegnato a parlare con il governatore Francesco Pigliaru per recuperare i fondi accantonati nel 2008. Circa 300mila euro, compreso il cofinanziamento del Comune, per la creazione di un parco naturale». L'intervento di pulizia dell'area è stato fatto con uno stanziamento dell'ultima ora. «Il Consiglio comunale ha approvato una variazione di bilancio di 11mila euro – afferma l'assessore della Protezione civile, Alessandro Careddu -. Oltre a mettere in sicurezza l'area invasa dalla vegetazione è utile alla stesura del progetto, un altro passo in avanti per restituire questi ettari di terreno alla collettività». Incalza Cudoni: «È un segnale tangibile per la comunità, proprio perché sono beni confiscati dallo Stato alla mafia». La trattativa per la cessione dell'area tra il Comune e il Banco di Sardegna era stato raggiunto nel 2016 dall'ex assessore Gian Mario Orecchioni durante la precedente legislatura dell'ex sindaco Alberto Ragnedda. Ma il progetto di realizzare un percorso naturale risale a oltre 12 anni fa. L'ex giunta di Piero Filigheddu, seguendo un'iniziativa tracciata dal suo predecessore, Pasquale Ragnedda, era già intenzionata a creare un polmone verde. Il progetto finì poi in un cassetto per una sentenza della Corte d'appello di Cagliari che nel 2010 aveva riconosciuto all'istituto di credito la validità di una vecchia ipoteca sui terreni. L'epilogo si è avuto con la cessione al Comune di 7 dei 9 ettari confiscati.
