Protezione civile, una nuova riunione
Luras, vicina la nascita del nucleo: stasera in municipio incontro con i volontari
23 ottobre 2019
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LURAS. Va avanti il percorso per creare il nucleo di protezione civile a Luras. Questa sera c’è la seconda riunione, alle 19, nella sala consiliare. «Incontriamo un gruppo nascente di volontariato di protezione civile - spiega il sindaco Marisa Careddu -; anche di questo, lunedì scorso, si è parlato a Sassari nella riunione con la protezione civile: solo con la partecipazione dei cittadini, in un discorso comune, si può attuare un grande progetto di conoscenza del territorio, prevenzione e gestione delle emergenze».
Luras, dunque, era presente a Sassari per dar forza all’appello dei sindaci, primi responsabili della Protezione Civile, per le allerte alluvioni, incendi, neve, frane; spesso senza mezzi e risorse per poter retribuire gli addetti al Coc in ogni allerta. Per questo sono state chieste risorse.
«Al Coc siamo sempre grati - aggiunge il primo cittadino - sono persone che, appena viene diramata allerta rossa o arancione, passano giorni e notti, tra terreni incendiati, per le strade a spargere sale, a monitorare i fiumi. Perché da noi il Centro Operativo di Controllo non è solo una formalità. A Luras funziona. E bene». A ogni emergenza si applica il Piano di Protezione Civile: Luras ce l’ha (ed è approvato dalla Prefettura) mentre nell’isola sono almeno 50 i comuni che ne sono sprovvisti. «Da sindaco donna e come tale con più oggettive difficoltà rispetto a un uomo - chiude la Careddu - mi sono sempre sentita rassicurata e protetta, pur nella grande preoccupazione che l’allerta crea e che ci rende responsabili di danni a cose e a persone. Un grazie al geometra Franco Tamponi, a Giovanni Pischedda, al vigile Antonello Addis che vanno retribuiti per le notti e i giorni che durante le allerte trascorrono per salvaguardare la nostra sicurezza. Grazie al vicesindaco Mauro Azzena, garante delle presenza amministrativa spesso al mio posto». (s.d.)
Luras, dunque, era presente a Sassari per dar forza all’appello dei sindaci, primi responsabili della Protezione Civile, per le allerte alluvioni, incendi, neve, frane; spesso senza mezzi e risorse per poter retribuire gli addetti al Coc in ogni allerta. Per questo sono state chieste risorse.
«Al Coc siamo sempre grati - aggiunge il primo cittadino - sono persone che, appena viene diramata allerta rossa o arancione, passano giorni e notti, tra terreni incendiati, per le strade a spargere sale, a monitorare i fiumi. Perché da noi il Centro Operativo di Controllo non è solo una formalità. A Luras funziona. E bene». A ogni emergenza si applica il Piano di Protezione Civile: Luras ce l’ha (ed è approvato dalla Prefettura) mentre nell’isola sono almeno 50 i comuni che ne sono sprovvisti. «Da sindaco donna e come tale con più oggettive difficoltà rispetto a un uomo - chiude la Careddu - mi sono sempre sentita rassicurata e protetta, pur nella grande preoccupazione che l’allerta crea e che ci rende responsabili di danni a cose e a persone. Un grazie al geometra Franco Tamponi, a Giovanni Pischedda, al vigile Antonello Addis che vanno retribuiti per le notti e i giorni che durante le allerte trascorrono per salvaguardare la nostra sicurezza. Grazie al vicesindaco Mauro Azzena, garante delle presenza amministrativa spesso al mio posto». (s.d.)