La Nuova Sardegna

Olbia

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Insegnanti e studenti in un viaggio simbolico dentro il Madagascar

BITTI. La sensibilità dei dirigenti e degli insegnanti dell’istituto comprensivo, che comprende anche i paesi limitrofi, e del liceo di Bitti fa sì che la scuola si apra alla proposta dell’associazion...

12 novembre 2019
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BITTI. La sensibilità dei dirigenti e degli insegnanti dell’istituto comprensivo, che comprende anche i paesi limitrofi, e del liceo di Bitti fa sì che la scuola si apra alla proposta dell’associazione socio-culturale Akimus. Il tema ruota sul Madagascar, una sorta di viaggio simbolico a carattere pedagogico-educativo, con due interpreti di quella realtà. Nel plesso di Lula è tenuto un primo incontro. I primi “viaggiatori” sono stati gli alunni della scuola di primo grado del paese sotto Montalbo che, con grande entusiasmo e interesse, hanno partecipato a questo particolare “viaggio”. Gli incontri li hanno tenuti il medico Peppina Pala e l’insegnante Giuseppina Doneddu. «L’esperienza, come medico, da Peppina Pala in un villaggio sperduto del Madagascar e raccontata da Giuseppina Doneddu nel suo libro “Faccia di Luna”, dà sicuramente validi spunti di conoscenza e di crescita per i ragazzi»: è stato il motivo di Akimus nel proporre il progetto. Saranno loro, nei prossimi incontri,a accompagnare i presenti (come viene riportato nella sinossi del libro)«in una terra accattivante, intrigante e indimenticabile, ricca di albe bianche e intriganti tramonti». La proposta ha avuto un riscontro positivo, alla luce dell'entusiasmo dimostrato nel conoscere un'isola unica nel suo genere, singolare nei suoi colori, negli odori sconosciuti nei sapori indecifrabili, nella cultura, negli usi e costumi, nei numerosi villaggi che risucchiano il visitatore indietro di secoli. Una terra, quella malgascia, divorata da fame, malattie, schiava dei tabù e corruzione dei governanti che la tengono nell’ignoranza e isolamento. I ragazzi hanno confrontato due mondi, «il nostro e il loro, contrapposti: uno lotta per la sopravvivenza, l’altro per debellare l'obesità». I docenti si sono proposti di leggere il libro in classe e lavorare su quei temi, allargando il discorso ai genitori. La condivisione di questa esperienza con le scolaresche vuole essere arricchimento di conoscenze ma anche uno stimolo per sensibilizzarle alle diverse culture presenti nel mondo, «indirizzando emozioni e sentimenti verso la comprensione, superando l'idea del diverso». (b.a.)

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