La Nuova Sardegna

Olbia

emergenza tribunale 

«Il ministro intervenga al più presto»

Interrogazione parlamentare del deputato leghista De Martini

16 novembre 2019
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TEMPIO. Il sottodimensionamento del tribunale di Tempio arriva sul tavolo del ministro della Giustizia attraverso l’interrogazione parlamentare del deputato leghista nonché segretario regionale del partito Guido De Martini (primo firmatario). Il deputato riassume lo stato di paralisi in cui versa il palazzo di giustizia tempiese afflitto da una grave e cronica carenza di giudici e personale amministrativo. Una situazione insostenibile, denunciata dagli avvocati galluresi con la proclamazione dello sciopero ad oltranza, mobilitazione che va avanti da quasi due mesi. «I magistrati in servizio – aggiunge il deputato – hanno un carico medio di lavoro, secondo quanto certificato dalla presidenza del tribunale, pari a circa il triplo rispetto ai colleghi degli altri tribunali sardi, e la penuria di personale amministrativo paralizza il lavoro delle cancellerie. Le soluzioni adottate in questi anni, costituite perlopiù dall'invio di magistrati in applicazione temporanea, si sono rivelate poco adatte alla soluzione del problema. E tutto ciò si traduce inevitabilmente in un aumento costante dell'arretrato e in un tasso di prescrizione dei processi penali che, tra il primo e il secondo grado, arriva a percentuali vicine alla totalità». Una situazione «lesiva dei diritti costituzionali dei cittadini», scrive De Martini. Che insieme al collega Zoffili chiede «che il Ministero intervenga quanto prima a risoluzione di questo annoso problema».

«Non posso che ringraziare gli onorevoli Guido De Martini ed Eugenio Zoffili per aver accolto e fatto loro le numerose richieste di intervento ad opera del gruppo “Lega Tempio” preoccupato per il destino del foro tempiese – commenta il capogruppo regionale della Lega, Dario Giagoni –. Dobbiamo tenere viva l’attenzione tanto a livello locale quanto a livello nazionale sino a quando non si prenderanno i dovuti provvedimenti e si scongiuri la temuta ipotesi di un blocco totale del tribunale».

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