La Nuova Sardegna

Olbia

Per Punta Rossa restauro conservativo

Per Punta Rossa restauro conservativo

La Maddalena, la Regione la cede ai privati ma non potranno cancellare la storia

01 dicembre 2019
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LA MADDALENA. Recupero conservativo. Due paroline che alleggeriscono il cuore degli estimatori di Punta Rossa. Insieme a “garanzia della fruizione al pubblico” e “bene culturale”. L’affidamento della batteria militare di Caprera ai privati da parte della Regione trova subito alcuni paletti a tutela dell’edificio del 1886. Sono quelli indicati dal Comune e garantiti dal ministero. Sì alla valorizzazione turistica della Guardia di pietra dell’arcipelago, ma solo a condizione che la struttura militare non venga snaturata. E non diventi un enclave per ricchi mettendo alla porta i maddalenini. Sarà importante capire come questi nobili principi verranno tradotti nel bando di gara.

Trasparenza cercasi. La delibera del 14 novembre con cui la giunta Solinas ha deciso di dare in gestione per 50 anni la maestosa opera militare resta ai più ancora un mistero. Nessuna traccia del testo all’albo pretorio regionale dopo due settimane dall’approvazione della decisione.

La delbera. Il contenuto è però finalmente noto. A differenza di Forte Cappellini, batteria militare nel territorio di Arzachena, per Punta Rossa non si avvierà prima l’iter per la manifestazione di interesse. Si passerà direttamente al bando di gara.

Valorizzazione condizionata. Nella delibera si ricorda il peso storico e culturale di Punta Rossa. «Il Segretariato regionale del Ministero dei beni culturali ha dichiarato il “Compendio militare Punta Rossa” bene di interesse culturale, storico e artistico». Titolo che ha come conseguenza l’imposizione di vincoli di tutela e prescrizioni su tutta l’area.

Recupero conservativo. La Regione indica le linee generali della sua scelta e le prime regole per i privati. «Per la giunta sono di preminente interesse generale gli interventi di rilancio socio economico e la valorizzazione del comune di La Maddalena fra i quali il completamento delle opere, il recupero conservativo delle strutture presenti a Punta Rossa e la sua riqualificazione a fini turistici e ambientali».

Fruizione pubblica. La delibera regionale ricorda poi come, sempre il ministero, abbia autorizzato la concessione del compendio isolano con alcune condizioni fra cui «la garanzia della fruizione al pubblico del bene quale patrimonio culturale». La Regione mette poi la sua impronta stabilendo che «la valorizzazione del complesso dovrà essere attenta a profili non meramente economici, ma indirizzata al pieno recupero dell’intero complesso». (serena lullia)

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