La Nuova Sardegna

Olbia

La difesa dell’ospedale non scalda i cuori isolani

La difesa dell’ospedale non scalda i cuori isolani

La Maddalena, la manifestazione di protesta lascia semivuota piazza Garibaldi  Il presidente Pireddu: «Nemmeno un sindaco dirimpettaio. Ma andiamo avanti»

04 dicembre 2019
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LA MADDALENA . Più argomento da piazza virtuale che da piazza reale. La manifestazione in difesa dell’ospedale Paolo Merlo non è proprio un successo. Gli organizzatori parlano di 500 persone. Ma lo sguardo generale su piazza Garibaldi restituisce un numero di gran lungo inferiore. Almeno la metà. Molti i politici. A partire dal sindaco Luca Montella, consiglieri di maggioranza e opposizione, rappresentanti delle sigle sindacali di Cgil e Uil. «Per essere una giornata infrasettimanale abbiamo avuto una buona affluenza – spiega Aldo Pireddu, presidente dell’associazione “Presidi Paolo Merlo” –. La nostra protesta è contro il Piano sanitario 2020, che non prevede per il nostro ospedale nulla di nuovo. In pratica viene lasciato in agonia. Pensiamo che stiano puntando a farne una Casa della salute. Chiediamo che l’assessore regionale Mario Nieddu, prima di approvare il Piano definitivo entro il 31 dicembre, apporti le giuste modifiche, cioè metta in sicurezza il Pronto soccorso, dotandolo delle figure necessarie per garantire il servizio per patologie che necessitano di un cardiologo, di un chirurgo e un pediatra. Chiediamo che ci venga fornita una Tac nuova, non obsoleta come quella che ci volevano mandare. Abbiamo chiesto a tutti i sindaci della Gallura di redigere un documento congiunto per lamentare il fatto che le loro richieste non siano state accolte nella conferenza socio-sanitaria del 29 ottobre. Prima di indignarci tutti noi cittadini si devono indignare loro, i sindaci che rappresentano 160mila abitanti della Gallura». Nessuna fascia tricolore dei comuni dirimpettai in piazza. Snobbato l’invito a partecipare. Duri gli interventi dei sindacalisti della Uil e della Cgil nei confronti della classe politica «sorda alle richieste della comunità per riottenere i servizi sanitari perduti». «Bisogna alzare l’asticella dell’ attenzione – attacca il capogruppo di opposizione, Gaetano Pedroni – perché il problema dell’ospedale è un problema di tutti indistintamente. La guerra che fa Olbia nei confronti dell’ospedale della Maddalena non è accettabile. Spogliare il Paolo Merlo vuol dire rinforzare i numeri di Olbia». Diretto l’intervento del sindaco Luca Montella. «Dobbiamo chiedere il presidio sanitario insulare con i nostri medici e non con quelli di Olbia che devono arrivare nell’isola». E poi l’inevitabile stilettata alla Regione e alle tante promesse elettorali non ancora mantenute. «L’assessore alla Sanità è un amico, ma a oggi non ha fatto nulla per quest’isola. Dopo nove mesi non ha ancora presentato la deroga per il Punto nascita e non c’è stato il miglioramento di nessun servizio».

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