La Nuova Sardegna

SANTA TERESA. “L'anima canta licéri”. È il titolo del libro di poesie scritto da Zelindo Pucci. Sarà presentato il 13 dicembre, alle 16, al teatro comunale Nelson Mandela. Tra i relatori, Antonella Nicolai, Francesco Carbini e Andrea Muzzeddu. Piero Bardanzellu modera l'incontro che sarà allietato dalla chitarra e dalla voce di Giuseppe Aramo. «È da un po' di tempo che la poesia è diventata “inseparabile amica di vita», commenta l'autore, che ha dedicato la sua vita all'insegnamento, alle attività politiche (è stato anche ex assessore provinciale) e sociali. Una passione, la sua, cresciuta negli anni, attraverso la lettura e la conoscenza dei canti in vernacolo. Tant'è che tutti i componimenti, scritti nel suo caso nella variante “lungunesa”, sono diventati l'espressione di un amore autentico. Così si è sviluppata l'ispirazione. «A prove in vernacolo si sono accompagnate, nel mio ruolo di insegnante, alcune recite e diverse commedie – spiega -, con l'obiettivo di avvicinare gli alunni alla conoscenza del nostro idioma, al recupero e alla valorizzazione della nostra lingua, parlata e scritta». Ma è la vita, intesa come storia d'amore e di dolore, che ha spinto Zelindo Pucci a raccontare la quotidianità. Un racconto intimo, fatto di momenti riflessivi, incontri sociali e dialogo con gli amici. Il libro è un frutto dell'anima, dedicato alla moglie scomparsa, che non appartiene più solo all'autore. «La poesia merita di essere divulgata e conosciuta perché in ognuno di noi c'è una componente sociale la cui dimensione è tutta radicata nell'anima», dice infine Zelindo, sottolineando che la decisione di pubblicare il libro di poesie è scaturita sia dal sostegno degli amici, sia dagli apprezzamenti sui componimenti premiati al concorso di poesia Lungoni. Alcune opere delle varie edizioni sono state scritte in collaborazione con gli studenti della media di Santa Teresa. (w.b.)