La Nuova Sardegna

Olbia

L’autorità portuale: «Ecco cosa facciamo per l’Isola Bianca»

di Giandomenico Mele
L’autorità portuale: «Ecco cosa facciamo per l’Isola Bianca»

Il presidente Massimo Deiana replica alle accuse della Cgil Nell’agenda manutenzioni, dragaggi e il Piano regolatore

14 dicembre 2019
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OLBIA. Tutto fuorché un ente sclerotizzato. L’Autorità di sistema portuale della Sardegna elabora progetti, finanzia opere, lavora per sviluppare il porto Isola Bianca di Olbia. Massimo Deiana, presidente dell’Adsp, risponde “per tabulas” alle critiche mosse dalla Filt Cgil su opere portuali e sviluppo dei traffici passeggeri e merci.

Fondali e canaletta. «Partiamo dalla manutenzione dei fondali degli accosti dell’Isola Bianca, intervento ultimato lo scorso 22 novembre per un importo di oltre 173mila euro – spiega Deiana -. Mentre si sta concludendo la fase finale della Conferenza di servizi per le autorizzazioni necessarie alla movimentazione di circa 5 mila metri cubi di materiale sabbioso accumulatosi nella canaletta (-10,20 metri) per un importo di 160mila euro. Intervento per il quale è stato previsto un ripristino delle quote di fondale, per un importo di 213 mila euro, tramite la rimozione di 5mila metri cubi di sedimento sabbioso che saranno conferiti in una vasca di colmata a Livorno».

La rivoluzione. Ma è sui dragaggi che si gioca il futuro prossimo del porto di Olbia. Un escavo esteso 406mila metri cubi, opera epocale per l’Isola Bianca con un volume dell’escavo di 419 mila metri cubi, che porterà i fondali dell’Isola Bianca e del porto Cocciani a meno 10 metri, con i fondali della canaletta a meno 11 metri. «Il costo dei lavori di dragaggio è stato stimato tra i 15 e i 16 milioni di euro, i soldi ci sono. L’importo dipenderà dalla distanza del sito di immersione – sottolinea Deiana -. In questo senso, sono state individuate tre nuove aree, dopo la bocciatura di quella scelta negli anni ‘90».

L’iter, dunque, sarebbe in fase conclusiva, a dimostrazione dell’efficacia dell’azione programmatoria dell’Autorità di sistema portuale.

«Impatti negativi sul traffico croceristico? Solo inesattezze – attacca Massimo Deiana -. Nessuna compagnia ha mai annullato dalla programmazione un solo approdo su Olbia per presunti problemi infrastrutturali. Va considerato che Olbia è il porto col maggior traffico passeggeri in Italia, anche la sola pianificazione di interventi manutentivi, senza che incidano sul regolare traffico marittimo, presenta enormi difficoltà».

Il Piano regolatore. «Il piano regolatore del porto di Olbia è stato adottato nel 2010, è rimasto in vigore fino al 2016. Perché in quegli anni non sono riusciti ad approvarlo?». Massimo Deiana rispedisce le accuse al mittente.

Dietro la mancata approvazione del Piano regolatore del porto c’è una complessa procedura amministrativa. Perché nel frattempo è stato introdotto l’obbligo di adozione preventiva di un Piano regolatore generale di sistema. Sul quale si è poi inserito un correttivo che ha introdotto il Documento di programmazione strategica di sistema, le cui linee guida non sono chiare. Una incertezza normativa che lascia al palo la programmazione sul porto di Olbia.

«Abbiamo presentato una richiesta di approfondimento al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – sottolinea Deiana -. Devono indicarci se riprendere l’iter, riattivando la procedura per l’approvazione del Piano regolatore del porto, oppure completare la redazione del Documento di programmazione strategica di sistema. In ogni caso dovremo recepire le osservazioni del Consiglio superiore dei lavori pubblici».

Possibili modifiche al piano adottato che potrebbero ribaltare quanto determinato nel 2010. Epoca in cui Deiana non c’era, per cui le responsabilità dello stallo devono trovare altri titolari.

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