La Nuova Sardegna

Olbia

Canali troppo pericolosi c’è un piano per recintarli

di Serena Lullia
Canali troppo pericolosi c’è un piano per recintarli

La giunta approva un progetto da oltre 3 milioni di euro per metterli in sicurezza L’intervento riguarda l’ambito urbano ed extraurbano. Per ora mancano i soldi

22 dicembre 2019
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OLBIA. L’idea è buona e anche ambiziosa. Mettere in sicurezza tutti i canali della città con recinzioni di protezione e una adeguata segnaletica. Il progetto di fattibilità è già pronto e ha incassato la benedizione della giunta comunale. Ciò che manca sono i soldi per trasformare il progetto in realtà. Servono 3milioni 650mila euro che l’ente locale conta di pescare dal portafoglio regionale, nazionale o europeo. Al momento si porta avanti dando il via libera al progetto di fattibilità tecnica ed economica firmato dall’ingegnere Angelo Fadda. Non si tratta del piano di messa in sicurezza dei canali contenuto nel Piano Mancini. Quello che prevede l’allargamento di alcuni tratti in chiave di attenuazione del rischio idraulico. Questo è uno studio e un intervento che concentra la sua attenzione sui canali privi di recinzione, condizione che rischia di creare pericoli alla viabilità e al transito delle persone a piedi.

Prima del progetto è stato realizzato uno studio che ha permesso di individuare i punti più pericolosi, quelli in cui le strade si incrociano con i fiumi senza attraversamenti o quelli in cui, il passaggio dell’acqua quasi a livello della strada, potrebbe creare degli allagamenti. In quest’ultimo caso è prevista l’installazione di cartelli di pericolo. Il progetto ha un buon livello di ambizione perché lavora su due distinti ambiti. Quello urbano e quello extra urbano. Per entrambi sono stati presi in considerazione i corsi d’acqua che attraversano la città. Rio Siligheddu e affluenti; rio Gaddhuresu e San Nicola. Tre i tipi di lavori da realizzare. Recinzioni, ponti e guadi. E sono proprio i ponti in ambito extra urbano che fanno schizzare verso l’alto la spesa preventivata. Solo per quelli serve oltre 1 milione di euro. Al momento, come risulta dal quadro economico e finanziario allegato alla delibera di giunta sono a disposizione 911mila euro.

Che alcuni punti dei canali siano pericolosi è una realtà. E non serve avventurarsi fuori dalla città per accorgersi che il rischio di finire in acqua è concreto. Per adesso le aree più a rischio vengono tenute sotto controllo da antiestetiche transenne. Soluzione che può essere considerata solo tampone. Da questa esigenza nasce il tentativo del Comune di di concretizzare le risposte nel piano da oltre 3 milioni di euro. Che per non finire nella pila dei buoni propositi dovrà diventare prima un progetto esecutivo e soprattutto dovrà essere finanziato.

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