La Nuova Sardegna

Olbia

CALANGIANUS 

La magia di “Natali in carrera”, 200 figuranti e tanta emozione

La magia di “Natali in carrera”, 200 figuranti e tanta emozione

CALANGIANUS. Circa 200 figuranti, elementi delle varie associazioni che allestiscono durante l’anno le varie manifestazioni (dagli Amichi di la graiglia, chissi di la Paranza, li fidali 1977, 1978...

02 gennaio 2020
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CALANGIANUS. Circa 200 figuranti, elementi delle varie associazioni che allestiscono durante l’anno le varie manifestazioni (dagli Amichi di la graiglia, chissi di la Paranza, li fidali 1977, 1978 , Lu Carrasciali caragnanesu ecc) si sono mobilitati con grande entusiasmo, coordinati dall’associazione “Contiamoci” per dar vita alla decima edizione di Pasca di Natali in carrera. E’ ormai diventata una manifestazioneche tocca il cuore delle persone per quell’atmosfera magica che sa creare.

«Quest’anno - ci tiene a dire la presidente Alessandra Giagheddu - la difficoltà iniziale era solo per il non trovare locali idonei e braccia disponibili. Ma alla fine tutto è stato risolto ed è stato scelto un altro quartiere caratteristico del paese, questa volta Lu Monti Balestra, al centro di Via Nicolò Ferracciu, con le case e gli scantinati attorno a lu Palazzu di lu tinenti nella cui antica cantina in granito è stata allestita la mangiatoia dove, alla fine di lu ciocca ciocca, hanno trovato alloggio Maria e Giuseppe, la scena centrale del Presepio Vivente. Ecco la magia del Natale e dei tempi che furono perché “Contiamoci” ha ricostruito le botteghe di lu lattaiu, di lu suaraiu, lu mastru d’ascia, l’arrustitogghju, lu tilagghju, la bruttea, gli interni di casa ove le massaie preparavano la pasta per li chjusoni.

E poi quegli ambienti pur rimodernati, rifatti rivivere ma arricchiti da mobili e arredi della vita di ieri. Apprezzata la suggestiva valorizzazione di cantine da tempo chiuse.

Vi era tutto ciò che richiama la vita agropastorale, con la presentazione degli arnesi della vita dei campi rinvenuti nelle case e negli stazzi e che oggi si guardano in modo diverso ma che la ruggine che li ricopre fa capire che sì il tempo è passato, eppure possono, se recuperati, aiutare a rievocare la vita degli avi. E’ un aspetto della vita di ieri che ritorna e che colpisce dal vivo.

Bravi davvero i diversi figuranti in abiti tradizionali ad animare i vari punti ristoro ove si gustavano piatti e dolci tipici galluresi. E poi la chitarra e la voce di Vincenzo Murino e i canti del coro di Viddalba a creare una atmosfera idonea. Si replicherà il 5 gennaio per l’arrivo della Befana. Si attendono altri ospiti. (p.z.)

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