La Nuova Sardegna

Olbia

Corsa ai finanziamenti: 8 indagati

di Tiziana Simula
Corsa ai finanziamenti: 8 indagati

Nel mirino della procura di Cagliari anche l’assessore all’ambiente di Tempio e l’ex sindaco di Palau

05 gennaio 2020
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OLBIA. L’assessore all’Ambiente del comune di Tempio Francesco Quargnenti e l’ex sindaco di Palau Francesco Pala sono stati indagati, insieme ad altre sei persone, dalla Procura di Cagliari nell’ambito di un’inchiesta condotta dalla guardia di finanza sul bando regionale del Programma di sviluppo rurale 2014-2020, finanziamenti (150mila euro per ciascun progetto) destinati alla ristrutturazione delle strade rurali. Il pubblico ministero Marco Cocco ha chiuso l’inchiesta avviata due anni fa (i fatti contestati si riferiscono a maggio e a febbraio 2017). Otto in tutto gli indagati, ai quali la Procura contesta – a vario titolo – le accuse di associazione per delinquere, turbata libertà del procedimento, traffico di influenze illecite e falso ideologico. Insieme all’assessore tempiese e all’ex sindaco di Palau, sono indagati i professionisti Sebastiano Cudoni (ingegnere) di Olbia, Roberto Soru e Simone Puddu di Terralba, Vanni Fara di Aggius, Davide Careddu di Calangianus e Marco Pancrazi di Capoterra.

Secondo le accuse – l’inchiesta si basa soprattutto su intercettazioni telefoniche e ambientali – avrebbero messo in piedi un sistema per assicurarsi i fondi del bando precedendo gli altri comuni nella presentazione delle domande e ottenendo quindi l’erogazione del finanziamento a favore dei comuni di Tempio e Palau. Il pm Marco Cocco contesta il reato di associazione per delinquere a Sebastiano Cudoni (difeso dall’avvocato Carlo Selis), a Roberto Soru (assistito dall’avvocato Giacomo Piga) e a Simone Puddu (difeso dall’avvocato Gianfranco Siuni). I tre, stando a quanto è emerso dall’attività investigativa, acquisivano in anticipo rispetto alla pubblicazione, le informazioni riservate relative al contenuto del bando e le “giravano” ai due amministratori galluresi. I quali, a quel punto, trattandosi di un bando cosiddetto “a sportello”, potevano predisporre prima degli altri le domande da presentare all’ufficio regionale precedendo gli altri comuni interessati e ottenendo così il finanziamento. In cambio, i tre professionisti, attraverso l’intermediazione degli altri due indagati, Fara e Careddu, ottenevano la promessa di ricevere l’affidamento diretto (quindi senza gara) per la progettazione e la realizzazione delle strade rurali.

A Quargnenti e a Pala, vengono mosse le accuse di turbata libertà del procedimento e traffico di influenze illecite. A Cudoni e Pancrazi viene contestato anche il falso ideologico perché avrebbero presentato un certificato falso nel quale si attestava che Cudoni aveva frequentato un corso di aggiornamento per responsabile della sicurezza. Quargnenti, Pala, Fara, Careddu e Pancrazi sono difesi d’ufficio dall’avvocato Giorgio Cuccu.

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