La Nuova Sardegna

Olbia

La battaglia giudiziaria non ferma l’iter dell’Amp

di Walkiria Baldinelli
La battaglia giudiziaria non ferma l’iter dell’Amp

Santa Teresa, il Comune difende la legittimità dell’area marina di Capo Testa Il sindaco: «Quasi pronta la perimetrazione, poi bando per scegliere il direttore»

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SANTA TERESA. Nessun passo indietro sull’Area marina protetta dopo il ricorso al Consiglio di Stato del Movimento sardo pro territorio. Il Comune continua a gestire l’Amp secondo la tabella di marcia ministeriale. «Andiamo avanti – commenta il sindaco Stefano Pisciottu –, siamo in attesa del via libera da Roma per l’approvazione del disciplinare di esecuzione. Abbiamo già inviato la bozza al ministero».

Tra i firmatari del ricorso ci sono anche le associazioni balneari, degli armatori motopescherecci sardi e i pescatori. Chiedono l’annullamento della sentenza del Tar che ha riconosciuto legittimo l’yer dell’Amp. «L’area marina è stata istituita in modo corretto – afferma –. C’è stato, eccome, il consenso popolare, con diverse riunioni pubbliche. L’istituzione dell’Amp è inserita anche nel programma della nostra amministrazione, quindi non è di sicuro una scelta calata dall’alto».

In attesa del pronunciamento del Consiglio di Stato il Comune sta attuando i passaggi previsti. «Gli uffici stanno definendo la procedura di perimetrazione della zona protetta – spiega Pisciottu –. Prevede l’assegnazione dell’incarico a una ditta specializzata che dovrà posizionare le boe e la segnaletica sulla terra ferma». Per ora dunque l’area esiste solo sulla carta. «Prima di diventare operativa è necessaria l’approvazione del disciplinare di esecuzione e del regolamento – ribadisce il sindaco – che peraltro tiene conto delle osservazioni fatte a suo tempo dai pescatori. È una conferma che erano stati coinvolti». L’ente locale, gestore temporaneo dell’Amp, è anche alla ricerca di un direttore: «L’ufficio è presieduto dalla segretaria comunale, Paola Moroni – sottolinea il sindaco –. Ora occorre la nomina di un direttore, che sarà fatta tramite un bando pubblico». Per un supporto tecnico e scientifico nel 2018 era stata stipulata una convenzione con il Consorzio dell’Amp di Tavolara. In sostanza, al momento, non è dato sapere se per la prossima estate entreranno o meno in vigore i vincoli dei divieti previsti per l'Amp Capo Testa-Punta Falcone, individuata nel braccio di mare di Santa Teresa compreso tra Valle dell'Erica (sono esclusi il fiordo di Porto Pozzo, la penisola di Coluccia e la foce del Liscia) sino a poche miglia dal confine con Aglientu. Il territorio è diviso in aree da tutelare. La zona A, riserva integrale, è la secca del Diavolo, a ovest di Capo Testa. Vietato navigare, pescare, ormeggiare, fare immersioni e visite guidate. Tutta la zona intorno a Capo Testa, è classificata B. È consentito fare il bagno e navigare a remi. Regolamentata la navigazione a motore e l’ancoraggio. Autorizzato l’ormeggio. Consentite, solo per i residenti la piccola pesca artigianale e pescaturismo, la pesca ricreativa e sportiva con lenza e canne, immersioni e whale watching. Vietata la pesca subacquea. Stesse prescrizioni per la zona B da La Balcaccia a Punta Falcone. Il resto è classificato con la lettera C. I divieti sono relativi a pesca subacquea, acquascooter e sci nautico. Consentite, ma solo dopo il rilascio delle autorizzazioni, pesca, immersioni, trasporto di passeggeri e visite guidate.

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