La Nuova Sardegna

Olbia

Mozione di Bacciu sulle concessioni balneari

di Serena Lullia
Mozione di Bacciu sulle concessioni balneari

Il consigliere di minoranza: il Consiglio assuma una posizione politica in favore della proroga 15 anni

08 febbraio 2020
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OLBIA. Chiede al Consiglio comunale un impegno formale in favore dei balneari e della proroga delle loro concessioni per 15 anni. Il consigliere di minoranza, Davide Bacciu, autografa in solitaria la mozione consiliare di cui chiede la discussione nella prossima assemblea civica. E si si inserisce così nella polemica che va avanti da mesi sull’estensione delle attività del sole. Il sindaco Settimo Nizzi, sostenuto dal dirigente all’Urbanistica, Davide Molinari, ritiene illegittima la proroga decisa dal Governo e confermata dalla Regione. Non una presa di posizione politica quella del primo cittadino, ma un diniego sostenuto da sentenze e pareri legali. Bacciu si schiera contro Nizzi. «Tanti comuni italiani hanno esteso le concessioni ex lege, in particolare la vicina Golfo Aranci – scrive nella mozione Bacciu –. Il governo regionale e i consiglieri che hanno votato la mozione trasversale in favore della proroga si sono presi carico di una responsabilità politica importante. Hanno anteposto gli interessi delle famiglie degli imprenditori sardi dettando una linea politica chiara ai comuni, piuttosto che rimanere silenti e prudenti in attesa di ulteriori chiarimenti del governo nazionale». Il consigliere Bacciu chiede che sulla stessa linea di quella mozione si comportino anche la giunta e il Consiglio comunale olbiese. «Ritengo che tutte le amministrazioni debbano convocare i loro consigli ed esitare l’indirizzo politico che per mezzo della giunta dovrà dare copertura politica e legale ai dirigenti, coloro che concretamente dovranno emettere l’atto di estensione della concessione – aggiunge –. Il Consiglio comunale, in attesa della legge generale di riordino della materia, si esprima in favore dell’estensione della durata delle concessioni demaniali». E arriva a prendere in considerazione l’ipotesi che la Regione avochi a sé il potere del Comune di rilasciare le concessioni balneari e la conseguente proroga fino al 2034. «Qualora si persistesse nell’atteggiamento di diniego – conclude –, alla Regione ritengo non resterebbe che andare fino in fondo e revocare, se tecnicamente fattibile, la delega al Comune, e provvedere direttamente».



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