La Nuova Sardegna

Olbia

Arzachena, il Tar bacchetta la Regione e tiene aperto il Phi beach

Roberto Petretto
Arzachena, il Tar bacchetta la Regione e tiene aperto il Phi beach

«Non è stato motivato l’interesse a liberare l’immobile in attesa della gara»

15 febbraio 2020
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ARZACHENA. Il Phi beach e il Relais del Forte resteranno aperti anche nella prossima stagione e continueranno a essere gestiti dalle società che ne hanno avuto sinora la responsabilità. Questo almeno sino al febbraio del prossimo anno. I giudici del Tribunale amministrativo regionale hanno infatti accolto la domanda cautelare della Relais del Forte Srl e della Medex Srl che puntava a sospendere gli effetti del provvedimento con cui, nel mese di dicembre dello scorso anno, la Regione aveva chiesto il rilascio dell’area in cui sorgono un albergo e il Phi beach.

Scaduto il contratto di affitto, la Medex (società che gestisce il Phi beach) aveva chiesto alla Regione il rinnovo che però era stato negato con la motivazione che si sarebbe dovuta bandire una gara pubblica.

Della gara non si è sinora vista traccia, ma la Regione dapprima (a novembre 2019) ha comunicato di voler procedere a una concessione e non più a una locazione, quindi (a dicembre) ha emesso un’ordine di rilascio, intimando alla Medex di liberare l’area del Phi beach.

Contro quel provvedimento sia la Relais del Forte (assistita dagli avvocati Benedetto, Stefano e Francesco Ballero), sia la Medex Srl (società che ha in affitto l’area e la struttura del Phi beach, i cui interessi sono difesi dall’avvocato Silvio Pinna) avevano presentato ricorso al Tar.

I giudici amministrativi si sono pronunciati accogliendo la domanda di sospensione dell’ordine di rilascio dell’immobile. «Nulla ha riferito la Regione – si legge nell’ordinanza della seconda sezione del Tar – sull’interesse a liberare immediatamente l’immobile nelle more di una gara ancora da bandire».

In sostanza i giudici hanno obiettato che, in attesa di un bando per la concessione dell’area, non ci fosse alcun interesse da parte della Regione a far chiudere un’impresa economica che funziona e dà occupazione.

I giudici hanno sottolineato che «la assoluta particolarità della situazione di fatto imponeva una istruttoria particolarmente approfondita, un rispetto stringente delle garanzie procedimentali, una motivazione particolarmente dettagliata a supporto dei provvedimenti adottati».

Tutti elementi che, invece, secondo il Tribunale amministrativo «sono mancati e che determinano, perlomeno, la necessità di accogliere la domanda cautelare» almeno sino alla definizione del giudizio di merito. Giudizio che è stato fissato per il 10 febbraio del 2021.

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