La Nuova Sardegna

OLBIA. Impossibile cucirgli addosso l’abito di detrattore della provincia. Giuseppe Meloni, consigliere regionale del Pd, non solo è uno dei più convinti sostenitori della rinascita dell’autonomia amministrativa gallurese, ma anche uno dei padri del disegno di legge sull’ente del nord-est. Di fronte all’annuncio della data delle elezioni il 7 giugno, tra l’altro con voto popolare, l’esponente dem chiede concretezza all’assessore regionale Quirico Sanna. «Sento tanti annunci, ma servono i fatti – commenta Meloni –. Sta per arrivare in Consiglio la finanziaria, che per legge paralizza tutte le altre attività. Mi spieghi l’assessore come sia possibile andare al voto il 7 giugno, riuscendo a modificare la legge prima del 23 aprile, data ultima per la convocazione dei comizi elettorali. Una legge tra l’altro complessa, che prevede non solo la reistituzione della provincia di Olbia-Tempio, ma anche la modifica al tipo di elezione».

Meloni prova a fare sintesi. A oggi esiste un disegno di legge per la provincia del nord-est. Tra i primi firmatari ci sono lui e il consigliere del Psd’Az, Giovanni Satta. La proposta fa la muffa sulla scrivania della commissione Autonomia da aprile dello scorso anno. «Per arrivare alla reistituzione della provincia in tempi brevi avevo chiesto di portare avanti quella proposta di legge – spiega –. Alcune settimane fa avevo invitato a calendarizzarne la discussione in commissione prima della paralisi lehata alla Finanziaria. Della legge di riordino degli enti locali indicata invece dall’assessore Sanna come strada per arrivare a elezioni il 7 giugno, non ce n’è traccia». Sanna ne ha però indicato i tempi. Esame in commissione Autonomia a marzo, e voto in aula. «Impossibile chiudere quel percorso entro il 23 aprile – conclude Meloni –. A meno che questa maggioranza non sia convinta che la finanziaria venga approvata in poche settimane. Me lo auguro. Ma per farlo servirebbe una proposta di finanziaria, che a oggi nemmeno esiste, e condivisa da tutta l’aula».