La Nuova Sardegna

Olbia

A maggio scattano i vincoli dell’area marina protetta

di Walkiria Baldinelli
A maggio scattano i vincoli dell’area marina protetta

Santa Teresa, il sindaco Pisciottu: «Ora sistemazione delle boe e regolamento» Ma il Movimento sardo Pro-territorio ribadisce la contrarietà all’istituzione

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SANTA TERESA. A maggio diventeranno operativi i vincoli dell’Area marina protetta Capo Testa-Punta Falcone. «Il Comune è in attesa dell’approvazione del disciplinare di esecuzione – spiega il sindaco Stefano Pisciottu –, la bozza è già stata inviata al ministero. È stato assegnato anche l’incarico a una ditta specializzata per il posizionamento delle boe e la segnaletica sulla terra ferma, che tiene conto delle osservazioni fatte a suo tempo anche dai pescatori. Prima di diventare operativa deve essere approvato anche il regolamento. Sarà comunque perimetrata entro fine maggio e da quel giorno scatteranno i vincoli». Procede spedito dunque l’iter finale della perimetrazione dell’Amp, istituita con decreto dell’ex ministro Gian Luca Galletti a maggio 2017, nonostante il Consiglio di Stato, con un’ordinanza, abbia negato la sospensiva degli atti, ma non si sia ancora espresso nel merito del ricorso presentato dal Movimento sardo pro territorio, dalle associazioni balneari, degli armatori motopescherecci sardi e i pescatori. L’area protetta è gestita in modo temporaneo dal Comune, l’ufficio è presieduto dalla segretaria dell’ente. Il Consiglio di Stato ha respinto l’istanza cautelare in quanto «non è sufficientemente dimostrato il pregiudizio grave e irreparabile lamentato dalla parte ricorrent». «La legittimità è ancora al vaglio del Consiglio di Stato – afferma Ulisse Murru, portavoce del Movimento pro territorio e delle associazioni che hanno presentato il ricorso –, dovrà valutare se la scelta sia stata condivisa con la popolazione e se l'iter si sia svolto in modo corretto. I nostri avvocati sono fiduciosi di poter dimostrare con la sentenza di merito le nostre ragioni: l’illegittimità in cui sono incorsi Comune, Ispra e ministero dell’Ambiente». Murru dichiara che il movimento e le associazioni non sono per principio contrari a qualsiasi forma di protezione ambientale. «Siamo innanzitutto cittadini del nostro mare – afferma –, rispettosi e amanti dell’ambiente che ci dà da vivere. Siamo stati costretti alla battaglia giudiziaria, per chiedere un passo indietro e riprendere il dialogo interrotto con gli enti. L’istituzione dell’Amp è una scelta irrevocabile, che comporta radicali cambiamenti nelle dinamiche sociali ed economiche di un territorio, per questo è importante un pieno coinvolgimento della popolazione. È necessario soppesare prima eventuali vantaggi e ricadute e svantaggi. A Santa Teresa si sarebbe dovuto fare come a Carloforte, dove il sindaco ha promosso un referendum sull’istituzione di un’area protetta». Il Movimento pro territorio ha attivato una petizione online per chi voglia contribuire alla raccolta fondi per fronteggiare le spese legali.

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