L’addio della città a un’icona del volontariato
TEMPIO. È stata una delle figure più rappresentative e apprezzate del mondo dell’associazionismo gallurese e, anche se originaria di Silanus, tutti la consideravano tempiese di fatto e non solo di...
24 marzo 2020
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TEMPIO. È stata una delle figure più rappresentative e apprezzate del mondo dell’associazionismo gallurese e, anche se originaria di Silanus, tutti la consideravano tempiese di fatto e non solo di elezione. Parliamo di Antonietta Cau (foto), scomparsa pochi giorni fa a 95 anni. Sarà ricordata per le tante iniziative che ha realizzato a favore di tante sigle del volontariato. Insegnante di Francese, figura di primissimo piano in campo ecclesiale e sociale, è stata anche amministratrice comunale. Ha fatto parte dell’Azione Cattolica per tanti anni. Il volontariato per lei è stato una scelta di vita sperimentata con la forza di un’autentica vocazione. Cofondatrice della Caritas diocesana, fondatrice a partire dagli anni ’80 di 6 centri residenziali per il recupero dei tossicodipendenti, ha istituito negli anni ’90 la mensa per i migranti. Tra le istituzioni che devono la loro nascita alla sua intraprendenza c'è il Centro di ascolto e accoglienza "Gallura e Anglona", luogo di asilo per poveri, immigrati e tossicodipendenti. «La sua - diconoquanti l’hanno conosciuta - è stata una vita tutta spesa per gli ultimi, una vita degna di un apostolo della carità, un gigante del laicato cattolico tempiese e diocesano». Una strada intrapresa da quando, negli anni del dopoguerra, servendosi di un asinello, distribuiva generi alimentari tra i poveri degli stazzi. (g.pu.)