La Nuova Sardegna

Olbia

I sindaci rincarano la dose «L’Assl non dà risposte»

di Angelo Mavuli
I sindaci rincarano la dose «L’Assl non dà risposte»

Addis e i colleghi del territorio ribadiscono le preoccupazioni sull’ospedale «Il nostro unico scopo è evitare l’insorgere di un nuovo focolaio di contagio»

26 marzo 2020
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OLBIA. I sindaci dell’Unione dei Comuni Alta Gallura non ci stanno. Le risposte dell’Ats di Olbia alle preoccupazioni sulla gestione dell’emergenza coronavirus e la situazione dell’ospedale Paolo Dettori espresse dal presidente Nicola Muzzu, dal presidente dell’Anci Sardegna Emiliano Deiana e dal vice sindaco di Tempio, Gianni Addis, provoca una nuova immediata risposta. «Il comunicato dell’Ats – attaccano – non fornisce i chiarimenti e le necessarie risposte alle richieste giunte dal territorio tramite i suoi sindaci. Si attendono ancora, infatti, formali, puntuali informazioni e riscontri sulla reale situazione del Paolo Dettori e dei suoi reparti. Richieste, presentate dai sindaci, sulla base delle continue segnalazioni giunte da personale medico e non, che opera all'interno dell'ospedale, e che hanno come unico scopo quello di evitare l'insorgere di un focolaio, come già avvenuto nei reparti di strutture ospedaliere a noi vicine».

«Quanto i sindaci stanno chiedendo – si legge ancora – non è certo per creare allarmismi quanto per formulare richieste di interventi non più procrastinabili. Come la necessità di sottoporre a tampone tutto il personale medico e paramedico del Paolo Dettori». «Nonostante – proseguono i sindaci – si siano già registrati a Tempio tre casi positivi di Covid-19 (un paziente e un infermiere di ortopedia, e una paziente di medicina), non sono stati effettuati tamponi, mentre risulta che solo martedì mattina l'Azienda ha iniziato a farli a una parte del personale di Medicina ma non a tutti. Risulta inoltre da fonti certe, che dal 24 marzo, il reparto di medicina sia a conoscenza dell'esito negativo del secondo tampone effettuato alla paziente in isolamento e che il reparto di ortopedia, sebbene sanificato, non è ancora operativo, mentre nel comunicato dell’Ats si dice che il reparto “ha potuto riprendere la sua attività”. Né sono chiare le modalità con le quali sono stati sanificati gli ambienti del reparto di medicina». Il documento dei sindaci poi apre interrogativi sui dispositivi di protezione «cominciati ad essere distribuiti solo da ieri mattina in maniera discontinua, del tutto insufficienti e non in base ai criteri oggettivi dettati per i casi di esposizione al rischio nell'ambiente ospedaliero». È comunque evidente, scrive Gianni Addis «che se qualcosa l'Azienda sta facendo, è solo in seguito alla segnalazione da me fatta insieme ai sindaci del territorio».

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