La Nuova Sardegna

Olbia

Commercio al bivio: «Cambierà tutto ripartiamo da zero»

di Giandomenico Mele
Commercio al bivio: «Cambierà tutto ripartiamo da zero»

Il presidente Ambrosio già bussa alle porte del Comune: «Tributi sospesi, incentivi per suolo pubblico e parcheggi» 

09 aprile 2020
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OLBIA. Il 90% delle attività commerciali di Olbia sono chiuse. Pensare alla “fase 2”, programmare la ripartenza, implica un esercizio di ottimismo. Ma il futuro è nerissimo. Serve una cura da cavallo che attualmente non fa rima con il “Cura Italia”. «Dobbiamo pensare che per le attività commerciali non si parla solo del danno relativo ai mesi di chiusura, perché ci sono dei costi già affrontati per acquistare la merce, i magazzini sono pieni e quelle sono spese già sostenute – spiega Pasquale Ambrosio, presidente della Confcommercio della Gallura –. La merce bloccata nei magazzini incide sul 60% del fatturato. Non parliamo solo delle perdite di marzo e aprile, come se in caso di ripartenza da metà maggio il problema fosse risolto».

Le distanze. Per la possibile riapertura delle attività commerciali si naviga a vista. Senza vedere molto bene. Per ora solo indicazioni generiche. «C’è troppa confusione. Noi dovremmo avere qualche indicazione precisa almeno 15 giorni prima della riapertura – sottolinea Ambrosio –. Sanificazione, adeguamento dei locali, dotazione di mascherine e guanti per i dipendenti, regole precise sul rapporto col pubblico. Ancora non si sa nulla». Quando si ripartirà, non si sa come né quando, il fatturato sarà stato azzerato per i mesi di chiusura totale. «Ma anche quando le attività commerciali riprenderanno ci aspettiamo per molti mesi un fatturato che al massimo potrà essere del 50%, con i costi che continueranno a incidere come prima. Un dramma – conferma il presidente di Confcommercio –. Condizioni tragiche che ci porteremo dietro per tutto il 2020. Come potranno affrontare poi il prossimo inverno le attività a carattere stagionale?».

Stop tributi. Nei giorni scorsi la Confcommercio ha avuto un incontro in conference call con le altre associazioni di categoria. Le richieste al Comune di Olbia sono nette. «Ci aspettiamo la sospensione dei tributi locali, sappiamo che il Comune aspetta il via libera da Governo e Regione – spiega Ambrosio –. Chiediamo poi speciali incentivi per l’utilizzo del suolo pubblico e i parcheggi. Dovremo ripartire da zero, nella prossima fase sarà necessario pensare una nuova programmazione».

E-commerce. Un’altra richiesta è indirizzata alle Camere di Commercio. Cambierà il modo di lavorare. Le misure di contenimento, la distanza fisica col cliente, imporranno l’aumento delle vendite on line. L’e-commerce dovrà crescere. “Chiediamo investimenti in formazione ed innovazione, per poter stare sul mercato dopo questa crisi epocale non basterà più l’e-commerce fatto in casa, tutti dovranno attrezzarsi – spiega il presidente di Confcommercio –. Soprattutto le attività più tradizionali prima avevano tempi più lenti per reagire alla svolta impressa dal commercio elettronico. Ora dovranno accelerare, servono nuove competenze».

Bonus misero. Infine c’è la questione dei prestiti alle aziende e gli incentivi per ripartire. «L’unico aiuto che un commerciante ha oggi sono i 600 euro, soldi che tra l’altro non sono ancora stati erogati – chiarisce Ambrosio –. La consideriamo una cifra quasi simbolica, per un commerciante che deve provvedere a sé, alla sua famiglia e dovrà riassumere i propri dipendenti. Qui si sta agendo sui lavoratori, ma non a favore delle imprese. Va bene la cassa integrazione fino a maggio, ma alla riapertura chi potrà più garantire il mantenimento dei posti di lavoro? Servono più soldi per le aziende e interventi più incisivi per il tessuto commerciale».

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