La Nuova Sardegna

Olbia

Il virus affonda i traghetti Delcomar

Il virus affonda i traghetti Delcomar

Allarme di Del Giudice: «Persi già 500mila euro, a rischio i posti di lavoro»

12 aprile 2020
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LA MADDALENA . Perdite per mezzo milione di euro. La Delcomar lancia un grido d’allarme: pericolo di default per l’azienda e collegamenti marittimi a rischio. In tre settimane, la compagnia di navigazione sarda ha trasportato cento passeggeri al giorno sulla rotta Palau-La Maddalena, registrando un meno 97% rispetto alla media giornaliera degli anni precedenti. L’emergenza coronavirus mobilita perlopiù autotrasportatori e mezzi che riforniscono commercianti e farmacie sull’isola di derrate alimentari, bombole del gas e medicinali. Pochissimi i lavoratori che fanno la spola quotidiana tra le due isole dirimpettaie.

«Come la maggior parte delle imprese – spiega l’armatore Franco Del Giudice – anche la Delcomar, azienda solida e capofila di un gruppo che conta circa 250 dipendenti in Sardegna, è stata letteralmente travolta dalla pandemia. I ricavi, tutti necessari per coprire oltre un terzo dei costi, si sono praticamente azzerati. In poco più di un mese abbiamo registrato perdite per mezzo milione di euro. Perdite destinate a crescere esponenzialmente con l’avvicinarsi della stagione estiva durante la quale si concentra il 50% circa del fatturato annuo».

La crisi mette in discussione ovviamente anche i posti di lavoro: «Se non vi saranno energici interventi da parte della Regione per compensare le gravi perdite, la nostra azienda corre il rischio di soccombere – sottolinea Del Giudice –. Come imprenditore ho l’obbligo di fare tutto il possibile per evitare la perdita di posti di lavoro. Per questo abbiamo già chiesto un incontro con i vertici della Regione, con l’intento di trovare soluzioni che possano scongiurare il disastro economico e, di conseguenza, interrompere anche tutti i collegamenti con le isole minori».

La Delcomar garantisce le rotte Palau-La Maddalena, Carloforte-Calasetta e Porto Torres-L’Asinara. I numerosi provvedimenti che negli ultimi 40 giorni hanno limitato e quasi azzerato la libertà di movimento delle persone, hanno ovviamente annullato tutti, o quasi, gli spostamenti via mare. «Ci troviamo certamente di fronte alla più grande crisi economica dal dopoguerra – commenta il presidente e armatore della società –. Crisi destinata a perdurare nei prossimi mesi, a trascinarsi per il prossimo biennio e che, senza importanti interventi a sostegno dell’economia e delle imprese, assesterebbe un durissimo colpo all’economia sarda e nazionale. Auspico che tra le ipotesi messe in campo a sostegno delle aziende sarde via siano due interventi che maggiormente garantirebbero la sopravvivenza e la successiva ripresa: la soppressione dell’Irap (Imposta regionale sulle attività produttive) per l’annualità in corso e lo sgravio totale dei contributi per la forza lavoro». (w.b.)

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