La Nuova Sardegna

Olbia

La Cgil: «I lavoratori Air Italy si salvano così»

di Dario Budroni
La Cgil: «I lavoratori Air Italy si salvano così»

Il sindacato punta sul ritiro della messa in liquidazione e sul recupero dei dipendenti nel piano Alitalia

22 aprile 2020
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OLBIA. La questione è più che aperta. La vertenza Air Italy è precipitata nel limbo, per via della pandemia di coronavirus, ma la preoccupazione dei lavoratori non è certo finita nel congelatore. Per questo la Cgil torna a farsi sentire e a rivolgersi ad azienda, Regione e Governo. Secondo il sindacato l’unica strada percorribile è ora questa: ritirare la messa in liquidazione della compagnia e far rientrare i 1453 lavoratori Air Italy (500 a Olbia) nel processo di nazionalizzazione che sta interessando Alitalia.

Nel limbo. Il 17 marzo le procedure di licenziamento collettivo, attivate il 3 dello stesso mese, erano state sospese per 60 giorni con un decreto del premier Conte. Solo pochi giorni fa, invece, l’ultimo aereo Air Italy ha lasciato Olbia. Insomma, la messa in liquidazione della società, evidenziata anche dalla procedura per la cessione di alcuni rami di azienda, continua ad andare avanti riducendo sempre più le prospettive dei dipendenti. «Se questo è lo stato dell’arte, è fondamentale avere chiara, se vogliamo dare una prospettiva ai lavoratori, la strategia della nostra iniziativa. I tavoli di confronto sono tre: azienda, Governo e Regione, tutti in relazione fra loro» spiega Luisa Di Lorenzo, segretaria Cgil Gallura.

La strategia. Prima di tutto la Cgil si rivolge all’azienda. «Dobbiamo continuare a far valere la nostra richiesta di ritiro della messa in liquidazione – dice Sergio Prontu, segretario Filt Cgil Gallura -. La ricerca di soluzioni alternative, vista la difficoltà in cui versa il trasporto aereo nel mondo, non può prescindere dalla adesione di Air Italy alla opportunità prevista dal Dpcm 18/20 per le società del settore che abbiano in atto processi di dismissione di attività. I rappresentanti della società non procedano con i licenziamenti ma inoltrino richiesta di cassa integrazione per tutto il personale. Abbiamo bisogno di questo tempo». Poi una richiesta al Governo, che proprio per via della pandemia sta nazionalizzando Alitalia. «Questo processo non deve riguardare solo Alitalia, ma deve coinvolgere anche il personale Air Italy – continua Prontu -. Siamo anche convinti che il progetto debba puntare alla creazione di una grande compagnia che possa competere ad armi pari con le più importanti aziende del settore, con una sua possibile articolazione societaria sulle tratte intercontinentali, a medio raggio e nazionali». Infine la Regione, che a febbraio aveva ipotizzato una compagnia regionale. «È più verosimile che la Regione rivendichi un ruolo di attore per una possibile partecipazione nella creazione della nuova compagnia del Paese – ancora la Cgil -. E che, insieme alle altre Regioni interessate, Lombardia, Sicilia e Lazio, partecipi alla costituzione della società che garantirà i voli nazionali, partendo dalla continuità territoriale».

La manutenzione. Inoltre la Cgil chiede di fare il possibile anche per non far morire un settore d’ eccellenza: quello della manutenzione. «Riteniamo che la Regione possa prendere in considerazione, attraverso la controllata Sfirs e la partecipata Geasar, l’ipotesi di rilancio graduale del polo. Anche all’interno del progetto governativo di riassetto di tutto il settore aeronautico», concludono dalla Cgil.

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