La Nuova Sardegna

Olbia

Mozione sulla proroga la maggioranza verso il no

di Serena Lullia
Mozione sulla proroga la maggioranza verso il no

In pomeriggio discussione in consiglio comunale sull’estensione per altri 15 anni  Nizzi è per il bando pubblico. Federbalneari: «Pubblicheremo i nomi dei contrari»

29 aprile 2020
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OLBIA. Rotte opposte con alto pericolo di collisione. Da un lato gli amministratori che per la stagione 2021 vogliono mettere a bando le concessioni balneari seguendo la direttiva europea Bolkestein. Dall’altro Federbalneari che intende ottenere l’ulteriore proroga fino al 2033 come indicato dal Governo. Il sindaco Settimo Nizzi, come anche il primo cittadino di Arzachena, Roberto Ragnedda, considerano la direttiva europea la stella polare. In base a questo orientamento la stagione 2020 dovrebbe essere l’ultima per gli attuali inquilini delle attività sui granelli. Il proprietario del demanio è lo Stato che concede gli spazi per piantare ombrelloni, sdraio e chioschi.

Il Governo dice proroga. Federbalneari, dopo la proposta del ministro Franceschini di una legge ad hoc da inserire nel decreto Aprile che renda chiaro l'obbligo di proroga, va in pressing sul Governo. Nei giorni scorsi si è svolto un incontro in videoconferenza tra Federbalneari Sardegna e alcuni parlamentari. «Siamo soddisfatti del risultato – afferma il segretario regionale dell'associazione di categoria Claudio Maurelli –. Presto potremo salvare le famiglie dei balneari sardi». Il presidente Mario Isoni spiega la posizione della categoria. «Immediatezza nell’uscita, non di un Dpcm ma di un decreto legge che confermi il 2033 come data ultima di estensione delle concessioni». Riflettori accesi anche sui comuni dichiaratamente contrari all'estensione delle concessioni sic et simpliciter. Per Federbalneari esiste un solo dissidente, Olbia. In realtà, come dichiarato in una intervista alla Nuova Sardegna, anche Arzachena, Loiri Porto San Paolo e Santa Teresa nutrono dubbi e in attesa del decreto legge non intendono firmare proroghe. «Il problema – assicura Federbalneari – sarà risolto a breve, come ci hanno garantito tutti i parlamentari presenti alla conferenza. Siamo felici della vicinanza del Governo nazionale in questo momento già di per se’ drammatico per la categoria».

Opposizione per il 2033. Federbalneari ricorda poi anche il sostegno delle minoranze olbiesi apertamente schierate per l’estensione. Oggi, con inizio alle 16, sarà discusso la mozione a sostegno della proroga presentata dal consigliere Davide Bacciu e sposata da Pd e M5S. Il sindacato non usa mezzi termini e arriva alla velata intimidazione verbale. «Sarà nostra premura ringraziare singolarmente i consiglieri di opposizione che voteranno a favore per la salvezza delle famiglie sarde coinvolte in questa scellerata presa di posizione del sindaco. Non potremo esimerci dal pubblicare anche i nomi di coloro che voteranno contro». Bacciu nutre la speranza utopistica di una mozione unanime. «Perfino il presidente di FI, Silvio Berlusconi, partito del sindaco Nizzi ha indicato la proroga al 2033 come punto chiave del Piano Marshall post Covid – dice –. Servono azioni concrete a sostegno delle nostre attività produttive ancora di più in questo momento».

I numeri. Sono 58 le concessioni balneari a terra che in base alla direttiva Bolkestein sono destinate ad andare a bando. 12 a Marinella; 6 a Porto Istana; 5 a Pittulongu La Playa; 4 a Rena Bianca, Spiaggia Ira e Le Saline; 3 allo Squalo; 2 a Razza di Juncu, a Portisco, Punta Nuraghe, Rudargia, Pellicano, Bados, Costa Romantica, Li Cuncheddi; 1 ai Sassi, Marina Maria, Costa Corallina e Spalmatore di terra.

I costi. Ogni anno i balneari pagano un canone concessorio per la stagione. Può essere paragonato un affitto per le attività commerciali con la differenza che il “locale” è un tratto del demanio di proprietà dello Stato. Una concessione di 200 metri quadri, tariffario 2019 più 3% di aumento Istat, ha un canone annuo di 364 euro (fonte Comune). Il canone va direttamente allo Stato.

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