La Nuova Sardegna

Olbia

Coronavirus, crollo delle assunzioni: Olbia per il 72 per cento

Roberto Petretto
Coronavirus, crollo delle assunzioni: Olbia per il 72 per cento

L'analisi dell'Aspal mostra gli effetti devastanti dell'epidemia nel mondo del lavoro

04 maggio 2020
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SASSARI. Era forse normale attenderseli, ma vederli nero su bianco, nella loro implacabile chiarezza, lascia sgomenti: i numeri sul calo (ma in alcuni casi è più giusto parlare di crollo) delle assuzioni nei Comuni sardi sono la fotografia di un sistema che vacilla sotto la spinta della crisi. Il periodo preso in considerazione è quello fra il 24 febbraio e 21 aprile: viene messo a confronto il 2019 con l’anno in corso e si nota come l’effetto virus sia stato devastante per il mondo del lavoro.

La situazione più grave è quella di Olbia dove, rispetto al 2019, ci sono state quasi settemila assunzioni in meno (6.880) con un calo del 72 per cento. Si è passati dalle 9.538 del 2019 alle 2.658. Sono soprattutto i centri costieri e a maggiore vocazione turistica a subire il contraccolpo provocato dall’epidemia sull’economia. Alghero, ad esempio, in termini di numeri assoluti sta molto meglio di Olbia: 1.655 assunzioni in meno. Ma è la percentuale che è comunque vicina a quella, terribile, di Olbia: meno 68 per cento.

Stesso discorso per Castelsardo: il calo numerico per di un migliaio di assunzioni, ma quello percentuale è pari al 67 per cento. Male anche Mogoro, centro della Marmilla e dunque rappresentativo di una delle zone più povere dell’isola: meno 68 per cento, con un calo di 145 assunzioni. Oppure Siniscola: meno 66 per cento, 811 assunzioni. Cagliari è la città sarda che, dopo Olbia, ha avuto il calo maggiore di assunzioni: 3.310. Dato che nel capoluogo corrisponde a un meno 43 per cento. Sassari ha perso 1.962 assunzioni (41 per cento). Male l’intera area dell’hinterland cagliaritano con Assemini che ha accusato un calo di 1.829 posti (meno 42 per cento) e Quartu Sant’Elena (meno 1.669 pari al 51 per cento). In Gallura male anche Tempio (213 in meno, pari al 52 per cento).

Tra i Comuni presenti nell’analisi realizzat dall’Aspal sui dati forniti dai Centri per l’impiego, è Isili quello con il minore impatto negativo: sei assunzioni meno rispetto al 2019, pari al 6 per cento. Dati parziali che potrebbero ulteriormente peggiorare nelle prossime settimane, quando nel confronto con l’anno passato si farà sempre più pesante l’incidenza nella statistica della mancata assunzione di lavoratori stagionali nel settore del turismo. Un beneficio dovrebbe invece arrivare dall’attuazione di un provvedimento adottato alla fine del mese scorso dalla Giunta regionale con la pubblicazione dell’avviso pubblico per i “Cantieri di nuova attivazione-Annualità 2019” del Programma integrato plurifondo LavoRas in favore dei comuni. L’iniziativa prevede una dotazione finanziaria di 37 milioni di euro per «l’attivazione, conciliazione, incentivi e altre misure di rafforzamento dell’occupabilità».

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