La Nuova Sardegna

Olbia

Ritornano le bancarelle del mercatino ambulante

di Paolo Ardovino
Ritornano le bancarelle del mercatino ambulante

Dopo due mesi di sosta forzata riaperti gli stand nel parcheggio della stazione In vendita solo generi alimentari. Tanti clienti, tutti con i guanti e le mascherine

06 maggio 2020
2 MINUTI DI LETTURA





OLBIA. Svegliarsi presto la mattina, preparare i banchi, sollevare la tenda e dare il via alla vendita. Due mesi dopo, il mercato di Olbia ha riaperto al pubblico, ieri, nel consueto appuntamento del martedì, che dall’ultimo anno si è spostato nel parcheggio della stazione ferroviaria. Un primo giorno che significa quotidianità, quella tanto agognata dai commercianti e ora ritrovata. Positiva anche la risposta della popolazione, con molte persone che dalle prime luci del mattino sino a ora di pranzo si sono riversate nell’area di tendoni e stand, con vigili urbani a presidiare entrata e uscita. È una prima partenza, a cui ha potuto prendere parte solo il settore alimentare.

La tenda di Massimo e Agostino Pira lo dice chiaro: “Casa del formaggio”. Una signora porta via una busta con la spesa, consegnata tendendo il braccio il più possibile per rispettare la rigorosa distanza di un metro. «Non possiamo lamentarci, un po’ di persone sono venute – dicono loro, arrivati da Porto San Paolo –. Ma più di ogni altra cosa, era importante ripartire dopo sessanta giorni di vuoto». Mancano all’appello i venditori di casalinghi, di biancheria per la casa, abbigliamento e oggettistica, loro dovranno stare a casa ancora un po’. Gli odori e i colori sono quelli dei latticini, delle forme di formaggio, salami e salsicce appese, olive verdi e nere, collane di aglio e cipolla. Leonardo Crobe è tra i mercanti più giovani, imbusta un vasetto di miele all’eucalipto, guanti alle mani e mascherina sul volto. «Pensavo peggio, invece la gente è venuta. E ha anche mantenuto la distanza, non ci sono stati problemi da quel punto di vista». «Penso che noi alimentari non avremmo dovuto chiudere. Eravamo abituati a uscire tutti i giorni, è stato un duro colpo fermarci all’improvviso» dirà poco dopo il padre, Danilo, loro sono di Buddusò. È quasi l’una mentre Giuseppe Depalmas, di Porto San Paolo, comincia a ritirare le cassette di frutta e verdura dal banco. «In queste settimane abbiamo perso soldi e quindi guadagno, è vero, ma ora pensiamo a ripartire». In mezzo c’è anche Gianluca Varrucciu, produttore agricolo di Loiri, con i suoi fiori e le sue piante. Si rigira tra le mani il contenitore di gel igienizzante, commenta: «Purtroppo in questi mesi molte fioriture sono andate perse, e così sono stato costretto a buttare via tante piante». Ma adesso gerani, petunie e surfinie colorano il suo spazio. Il primo passo è stato fatto e per il mercato di sabato, anche quello nell'area antistante alla stazione, è prevista una presenza di venditori ancora più numerosa.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano
L’industria delle vacanze

Tassa di soggiorno, per l’isola un tesoretto da 25 milioni di euro

Le nostre iniziative