La Nuova Sardegna

Olbia

Dalla nomina all’indennità polemiche sulla Provincia

Dalla nomina all’indennità polemiche sulla Provincia

Botta e risposta tra Forza Italia e Leu sull’incarico conferito a Pietro Carzedda  Con le dimissioni dal Consiglio il commissario ha diritto a 97 mila euro all’anno 

18 maggio 2020
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OLBIA. Come le scatole cinesi, aperta la polemica sulla legittimità o meno della nomina di Pietro Carzedda a sub commissario della Provincia, all’interno spunta l’altra – se possibile, ancora più scivolosa della prima – degli emolumenti dovuti dall’ente di via Nanni all’amministratore in carica. Infatti, vale 97 mila euro l’indennità che il sub commissario della Provincia, zona omogenea Olbia Tempio, percepirà annualmente a partire dal 12 maggio scorso, cioè da quando Pietro Carzedda ha scelto di dimettersi dal consiglio comunale per guidare a tempo pieno l’amministrazione provinciale gallurese. Così è scritto in modo incontrovertibile nella determinazione del dirigente degli Affari generali della Provincia, Antonello Bellu, datata 12 maggio 2020 e avente per oggetto proprio il riconoscimento dell’indennità e l’impegno di spesa da parte dell’ente (per la stessa indennità di 97 mila euro, l’Irap per altri 8 mila euro e le spese di viaggio per missioni istituzionali). Tutto questo naturalmente con beneficio d’inventario, visto che Pietro Carzedda potrebbe anche decidere di rinunciare all’indennità della Provincia.

La stessa determinazione dirigenziale spiega che, in realtà, l’impegno di spesa per l’indennità del sub commissario risale allo scorso 25 febbraio, ma era stato “congelato” il 26 marzo scorso (anzi, disimpegnato) perché Pietro Carzedda allora ricopriva la carica di consigliere comunale di Olbia. Infatti, una norma (il decreto legge 78 del 2010 all’articolo 5, comma 5) dispone la gratuità dell’incari di sub commissario quando l’amministratore ricopre anche la carica di consigliere comunale. Il 12 maggio, invece, con la comunicazione delle dimissioni di Carzedda dal consiglio comunale, è caduto il vincolo della gratuità dell’incarico e la Provincia ha obbligatoriamente riconosciuto l’indennità e disposto il corrispondente impegno di spesa.

Ritornando alle scatole cinesi alla polemica innescata dall’interrogazione presentata dal consigliere regionale di Leu, Eugenio Lai, sulla “inconferibilità” dell’incarico a Pietro Carzedda, il sindaco di Olbia Settimo Nizzi l’altro ieri è intervenuto duramente nei confronti di Lai citando espressamente il caso della Provincia di Nuoro, che avrebbe liquidato l’indennità di carica – così sostiene Nizzi – al commissario Costantino Tidu (Leu) pur essendo sindaco di Teti. Sono volate parole grosse (“politica fatta dai muretti a secco” oppure “politica che non guarda in faccia nessuno”). Per Forza Italia, che ha annunciato la presentazione di una interrogazione in consiglio regionale, quell’indennità sarebbe indebita. «Al contrario di Pietro Carzedda – ha riferito Settimo Nizzi – che invece ha svolto l’incarico gratis, anzi impegnando risorse proprie». Evidentemente il sindaco Nizzi ha fatto riferimento al periodo in cui il sub commissario Carzedda è stato anche consigliere comunale, cioè fino al 12 maggio scorso, data delle dimissioni. Da quel momento, infatti, l’indennità spetta di diritto, a meno che non intenda rinunciare.

«Andremo fino in fondo in consiglio regionale – ha detto Settimo Nizzi con il tono delle dichiarazioni di guerra – le ragioni di inconferibilità per la nomina di Pietro Carzedda sostenute da Leu e dal consigliere Eugenio Lai semplicemente non esistono, invece adesso chiediamo noi chiarezza alla Regione sulle indennità ai commissari che sono anche amministratori comunali». (m.b.) e (g.d.m.)

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