La Nuova Sardegna

Olbia

Il cantiere sul lungomare di Olbia rischia la quarantena

DARIO BUDRONI
Il cantiere sul lungomare di Olbia rischia la quarantena

Gli operai sono pugliesi e il Comune cerca una soluzione per evitare l’isolamento. Si riparte il 3 giugno 

20 maggio 2020
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OLBIA. Il lungomare è ancora in pieno lockdown. I macchinari sono spenti e degli operai neanche l’ombra. Il ritorno alla normalità, nel cantiere di via Redipuglia, è infatti piuttosto complicato. Il motivo è questo: i lavoratori non sono sardi e prima di riprendere posto al di là delle transenne, dovrebbero mettersi in quarantena per 14 giorni. Il Comune, impegnato in una ricognizione generale dei suoi cantieri, spera di risolvere la situazione nel giro di breve tempo. L’obiettivo è quello di riavviare i lavori nei primi giorni di giugno. Intanto la giunta comunale ha approvato lo studio di fattibilità che cambierà il volto al resto dell’ansa sud del golfo, da Mogadiscio al Michelucci.

Cantiere fermo. In via Redipuglia, dove si sta realizzando il nuovo lungomare, i lavori si erano fermati nel mese di marzo, appena scattato il lockdown in tutta Italia. Adesso, invece, gli operai potrebbero finalmente tornare al loro posto. Ma c’è un problema: i lavoratori dell’impresa che si era aggiudicata l’appalto sono quasi tutti pugliesi e anche loro, come chiunque arrivi in Sardegna, dovrebbero sottoporsi all’autoisolamento, almeno fino al 3 giugno. Cioè il giorno in cui saranno autorizzati gli spostamenti tra regioni. «Se gli operai dovessero sbarcare adesso – spiega il sindaco Settimo Nizzi – dovrebbero mettersi in quarantena per 14 giorni. In via Redipuglia lavorano anche alcuni sardi, ma la stragrande maggioranza è composta da pugliesi. Stiamo cercando di capire come muoverci. Speriamo di riuscire a riavviare il cantiere il prima possibile, l’obiettivo è i primi di giugno». L’inaugurazione del lungomare di via Redipuglia, forse l’opera pubblica più attesa dagli olbiesi, era in programma a luglio. A causa della sospensione dei lavori, per via del coronavirus, il taglio del nastro avverrà sicuramente dopo l’estate.

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Il progetto Iti. E mentre il lungomare riqualificherà la zona tra il molo Bosazza e l’ex ponte di Ferro, il progetto Iti cambierà volto alla linea di costa compresa tra lo stesso ponte di ferro e il teatro Michelucci. Nei giorni scorsi la giunta ha approvato il progetto di fattibilità tecnico-economica. I lavori, dopo la gara d’appalto, dovrebbero cominciare a inizio 2021. Sarà realizzata una pista ciclopedonale sul mare unica nel suo genere. A Mogadiscio sarà invece realizzato un parco con aree verdi e camminamenti. E poi ancora punti di osservazione, aree ristoro, infopoint, aree gioco e solarium. Il progetto Iti prevede anche il rilancio del teatro Michelucci, una pista ciclabile fino all’aeroporto e l’acquisto degli arredi del MusMat, che sarà presto inaugurato.

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Altri cantieri. Finito il lockdown, i tecnici del Comune stanno facendo il giro dei cantieri, sempre per studiare la ripartenza. Per esempio bisognerà dare una accelerata al cantiere sotterraneo di piazza Mercato, visto che le operazioni, nei mesi scorsi, avevano subìto un brusco rallentamento per via di alcuni intoppi. I lavori sono invece ripresi lungo i binari della ferrovia. Nell'area dello scalo merci è stato riaperto il cantiere (non comunale) per la costruzione della nuova stazione dei treni.

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