La Nuova Sardegna

Olbia

Tornano gli aerei e i passeggeri

di Giandomenico Mele
Tornano gli aerei e i passeggeri

Otto voli per ricominciare, i primi alle 6.55 e alle 7 per Malpensa e Roma. Sicurezza: niente test

03 giugno 2020
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OLBIA. Quattro mesi esatti senza voli. Questa mattina l’aeroporto Costa Smeralda di Olbia torna a vedere le ali di un aeromobile. Primo volo programmato: Olbia-Malpensa, con partenza alle 6,55 e arrivo alle 8,05. Si vola su Malpensa, dunque, vista la chiusura temporanea di Linate. La ripartenza dello scalo gallurese dopo i lavori sulla pista e il lockdown imposto dalla pandemia avverrà solo sui voli in continuità territoriale. Fino al 12 giugno. Questo è quanto disposto da tempo dal presidente Solinas, in parziale deroga alla riapertura della mobilità tra regioni che il Governo ha indicato per oggi. Dunque si decolla e atterra col contagocce, anche perché Alitalia, rimasta l’unica compagnia aerea in campo dopo la messa in liquidazione di Air Italy, ha preferito non rischiare voli poco remunerativi in tempo di misure di distanziamento per il coronavirus.

Voli per Roma e la Lombardia. Il secondo decollo per Malpensa sarà alle 18,40, con arrivo alle 19,50. I voli dalla Lombardia verso la Sardegna saranno inaugurati dal Malpensa-Olbia delle 15,25, con arrivo alle 16,40 e quello notturno delle 21,40 con arrivo a Olbia alle 22,55. La seconda rotta in continuità territoriale sarà quella per Roma-Fiumicino, con partenze alle 7 (arrivo alle 8) e alle 11 (arrivo alle 12). Il primo volo in atterraggio su Olbia dopo 4 mesi sarà invece il Fiumicino-Olbia operato da Alitalia delle 9,20, con arrivo alle 10,15. Il secondo e ultimo quello delle 21,55 con atterraggio al Costa Smeralda programmato per le 22,50. Sino al 15 giugno la tariffa della continuità territoriale sarà unica sia per residenti che per i non residenti.

Sicurezza. Salvo improvvisi cambi di marcia da parte della Regione, i passeggeri in arrivo da oggi su Olbia non dovranno presentare nessun test di negatività alla Covid-19. Anche l’autocertificazione resta in sospeso. L’esperimento del test sierologico effettuato all’interno dell’Aviazione generale per i voli privati non è attualmente replicabile per i voli commerciali. La Geasar, società che gestisce lo scalo di Olbia, ha comunicato ieri le misure da protocollo sanitario da seguire in arrivo e partenza. Per entrare nello scalo sarà necessario indossare la mascherina, la quale dovrà rimanere sempre sul viso all’interno degli spazi chiusi. Poi, sia in ingresso che in uscita, sarà misurata la temperatura corporea. Inoltre, bisognerà disinfettare le mani con il gel fornito nelle apposite colonnine e si dovrà mantenere la distanza di un metro. Non si fa alcun cenno a documenti sanitari di sorta. Gli autobus che portano i passeggeri in pista saranno costantemente sanificati con trattamenti di ozono. La stessa Geasar ha poi comunicato di aver installato la prima unità di sanificazione delle vaschette di sicurezza presso i varchi di controllo, abbattendo il livello di contaminazione da microrganismi patogeni all’interno dei contenitori e il conseguente rischio per passeggeri ed operatori dello scalo. Il sistema, basato sul potere germicida delle radiazioni UV-C, impiega la tecnologia a raggi ultravioletti nella massima sicurezza.

Il bilancio. Tra febbraio e metà marzo, per chiusura pista, la seconda parte di marzo, tutto aprile e maggio per coronavirus, l’aeroporto ha perso 528mila passeggeri netti rispetto al 2019, secondo i dati di Assaeroporti. Diventa ora fondamentale la ripresa dei voli internazionali. Solo a giugno dell’anno scorso erano stati 243mila i passeggeri internazionali atterrati al Costa Smeralda, rispetto ai 178mila italiani. A luglio erano stati quasi 325mila, contro i 272mila italiani.

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