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Olbia

Olbia, l'ad del supermercato saccheggiato dal magazziniere: «Ci fidavamo, siamo increduli»

Stefania Puorro
Olbia, l'ad del supermercato saccheggiato dal magazziniere: «Ci fidavamo, siamo increduli»

L’ad di Nonna Isa parla del dipendente autore di furti seriali di merce: «Scoperto, non ha negato»

05 giugno 2020
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OLBIA. «Nessuno avrebbe mai immaginato che il nostro capo ricevimento merci, di cui avevamo piena fiducia, potesse essere un dipendente infedele».

Sono le prime parole dell’amministratore delegato del Gruppo Nonna Isa, dopo la scoperta dei ripetuti furti (quotidiani) messi a segno dal magazziniere da chissà quanto tempo. «No, non possiamo dire in questo momento quando tutto sia cominciato. E non possiamo nemmeno attribuire al dipendente denunciato dai carabinieri e da noi subito licenziato i 60mila euro di merce in meno risultati l’anno scorso durante l’inventario. Per ora le certezze sono quelle che ci hanno fornito i carabinieri, che ringraziamo per l’eccellente lavoro svolto, da quando hanno avviato l’attività di appostamento e pedinamento».

Dei trenta dipendenti che lavorano nel supermercato Nonna Isa di viale Aldo Moro (ex Romagnolo), nessuno aveva mai dubitato sul collega finito nella trappola dei militari. «Lui lavorava già in questo punto vendita quando Nonna Isa lo ha rilevato sei anni fa. E abbiamo sempre creduto nella sua serietà. Gli avevamo dato le chiavi e aveva un contatto diretto con tutti i fornitori. Il suo turno di lavoro cominciava alle 6 e terminava alle 13 ma lui timbrava sempre un’ora prima perché diceva di dover sistemare la merce e il piazzale per tenere tutto in ordine. Un’attenzione e una meticolosità che non ci avrebbe mai fatto pensare che potesse nascondere qualcosa. E invece abbiamo scoperto che la realtà era ben diversa».

I carabinieri, infatti, (dopo i sospetti avuti proprio da un militare) hanno organizzato una serie di attività mirate sino ad accertare - documentando ogni movimento - che quel magazziniere fosse un dipendente infedele: ogni giorno, infatti, si recava al lavoro anche alle 4 del mattino, sceglieva la merce, la spostava all’esterno usando dei carrelli e la caricava nella sua macchina, stando attento a rimanere fuori dal raggio di azione delle telecamere di sorveglianza del supermercato. Ma non ha pensato minimamente, invece, che i militari lo stessero filmando e osservando. Sino a venerdì scorso, quando è stato bloccato e denunciato per il “forte danno economico causato”.

«Lui non ha negato nulla - ha aggiunto l’ad -. Anzi. Ha detto testualmente: “Ho sbagliato”. La fiducia che avevamo nei suoi confronti si è spezzata in un istante ed è scattato immediatamente il licenziamento. Rubava di tutto: latte, pasta, pizzette, spianate, il pane del giorno, tanto per fare qualche esempio. Ma anche diversi oggetti. E in tutti questi anni non aveva fatto la spesa nemmeno una volta».

Le indagini, intanto, vanno avanti. Gli uomini del reparto territoriale, guidato dal tenente colonnello Davide Crapa, adesso dovranno anche accertare se la merce rubata (sono stati trovati molti prodotti anche nella casa del magazziniere) venisse poi venduta ad altri.

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