La Nuova Sardegna

Olbia

La diga del Liscia è piena scongiurata l’emergenza

di Sebastiano Depperu
La diga del Liscia è piena scongiurata l’emergenza

Luras, nell’invaso acqua per almeno due anni anche se non dovesse piovere Il Consorzio di bonifica: «Quest’anno la stagione irrigua non avrà problemi»

12 giugno 2020
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LURAS. Il bacino artificiale del Liscia è pieno. È quasi al massimo della sua capienza: 102 milioni di metri cubi d'acqua fanno capolino dalla paratia a valle del lago quasi del tutto in Comune di Luras. È pieno al 99 per cento. La sua capienza massima, infatti, si aggira attorno ai 106 milioni di metri cubi d'acqua. Si prospetta, dunque, un’estate tranquilla dal punto di vista dell’approvvigionamento idrico per il territorio della Gallura (17 Comuni, 205 mila ettari e 2000 imprese).

Lo si capiva già da qualche mese. Per gli esperti c'è acqua per almeno due anni, anche se non dovesse piovere più. Il report sugli indicatori di stato degli invasi e il monitoraggio della siccità, reso noto qualche giorno fa dall’Autorità di bacino, indica al 31 maggio una situazione che andrebbe a soddisfare a pieno le necessità idriche dei comprensori della rete di distribuzione gallurese. Numeri ottimi, lontani dagli ultimi anni, in cui si lanciava un grido d'allarme e rischio siccità. Sono lontani i dati del 2016 (con capienza al 63 per con 65 milioni di metri cubi ), o del 2015 (52 per cento e 54 milioni di metri cubi) o del 2012 (68 per cento e 71 milioni di metri cubi). Qualche anno prima, nei mesi post estivi si contavano anche (e solo) poco più di 32 milioni di metri cubi d'acqua a disposizione. Ma si attendeva l'inverno per ristorare e riempire il bacino gallurese. «Quest’anno, non possiamo che programmare una stagione irrigua tranquilla – spiega il presidente del Consorzio di bonifica Gallura Marco Marrone – il clima è stato clemente e ha permesso di mantenere livelli più che soddisfacenti. Anche la pioggia di questi giorni non può che tranquillizzarci perché insiste su una situazione che parte già con il segno più».

Un dato che si mantiene stabile da quest’inverno, e che riflette perfettamente i livelli dello scorso anno. «Questo ovviamente non deve farci abbassare la guardia – aggiunge il direttore del Consorzio, Giosuè Brundu – ma al contrario ci porta a programmare un’attività di prevenzione di quelle che saranno le future annate siccitose, che ciclicamente si ripresenteranno. Stiamo portando avanti un’attività di monitoraggio costante della rete di distribuzione e tutte le azioni per arginare gli sprechi e intervenire per eliminarli. Tra questa la più importante è sicuramente quella che comporterà l’impegno di 20 milioni di euro provenienti dal ministero delle Politiche alimentari, forestali e del turismo, che ci permetteranno di intervenire nel canale adduttore che parte dalla diga per portare l’acqua ai territori». Si tratta di 28 chilometri dove si dovranno riparare le criticità che comportano uno spreco di 7 milioni di metri cubi annui di acqua a fronte dei 23 milioni in transitano.

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