La Nuova Sardegna

Olbia

Barche, mare e ricordi: il principe Karim apre l'estate a Porto Cervo

Antonello Sechi
Barche, mare e ricordi: il principe Karim apre l'estate a Porto Cervo

Il ritorno dell'Aga Khan nella "sua" Costa Smeralda

23 giugno 2020
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ARZACHENA. «Buongiorno, Principe». «Buongiorno». Karim Aga Khan risponde con la gentilezza di sempre ma non ha voglia di scambiare chiacchiere con il giornalista, uno dei pochi esseri umani presenti sulle banchine di una Marina di Porto Cervo quasi deserta, che all'ora di pranzo dà perfettamente l'idea dell'enorme guaio che il coronavirus sta provocando, per adesso, al turismo sardo. Anche quello più ricco.

Maglietta salmone, pantaloni beige, con l'aria di chi forse sta andando a fare il bagno da qualche parte nel magnifico mare della Costa Smeralda, tira dritto, protetto da pochi uomini dell'equipaggio, e sale sul Zarkava, un enorme motoscafo della flotta familiare all'ormeggio nella banchina sotto le finestre dello Yacht Club Costa Smeralda. Qualche minuto di convenevoli, poi la barca si allontana dal molo. A fianco al principe degli ismailiti, all'artefice del mondo fatato di ville e alberghi, la potente "fabbrica" turistica extralusso smeraldina che si affaccia su quel tratto di mare, c'è una giovane nipote. La stessa con la quale Karim Aga Khan, poco prima, ha pranzato sull'Alamshar, la grande barca - anche questa con il nome di uno dei suoi cavalli da Derby o da Arc de Triomphe - sulla quale trascorre le sue vacanze galluresi.

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Il ritorno di Karim Aga Khan a Porto Cervo è un evento. Negli ultimi anni, è stato sempre meno presente. La sua "creatura", la Costa Smeralda, dai primi anni Duemila è passata attraverso diverse mani fino all'attuale proprietà qatariota. Karim, però, ha mantenuto lo Yacht Club e infatti è tornato in corrispondenza della sua inaugurazione annuale, avvenuta sabato. Ha però preferito rinunciare alla cena e restarsene in barca. A rappresentare la famiglia, nella splendida struttura che ogni estate accoglie i più grandi velisti del pianeta, richiamati dalle regate dei maxi yacht della Rolex Cup e da altre prestigiose competizioni, c'era Zahra, la figlia che di fatto ne ha preso il posto nei suoi interessi smeraldini.

Karim Aga Khan, che ora ha 83 anni, a Porto Cervo c'è arrivato poco più che ventenne intorno al 1960. Chissà, magari il silenzio delle banchine che ieri lo circondava mentre pranzava a poppa dell'Alamshar - 46 metri di lunghezza, varato nel 2014 - gli ha ricordato l'approdo in Gallura, l'innamoramento per il suo mare e la sua natura e la decisione di acquistare i terreni su cui ha costruito il modello turistico che ha cambiato il destino economico del territorio. Un modello architettonico, anche. Creato con "artisti" come Luigi Vietti, Michele Busiri Vici e Jacques e Savin Couelle, che proprio l'altro ieri si è spento ultranovantenne ad Abbiadori, dove era tornato di recente.

Roberto Ragnedda, l'attuale sindaco di Arzachena, è giovane e tratta con i nuovi proprietari della Costa Smeralda, gli emiri del Qatar e i loro rappresentanti. Ma Karim è Karim: «Per noi l'Aga Khan rappresenta tutt'ora la figura di riferimento - dice -. Ha trasformato il territorio, con un modello unico apprezzato e studiato in tutto il mondo. Sentiamo ancora l'amore che prova per questa terra e non perde occasione per dimostrarlo. Un atteggiamento di altri tempi, dove il business veniva dopo altri valori: la salvaguardia dell'ambiente, la valorizzazione delle risorse locali, la costruzione di un sistema produttivo che partiva dal mare e arrivava all'entroterra». Bentornato Karim, dunque. La Costa Smeralda, anche se è passata di mano, è sempre casa sua.

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