La Nuova Sardegna

Olbia

Olbia, due rimorchiatori per liberare il cargo Grimaldi ma scatta la protesta dei mitilicoltori

Olbia, due rimorchiatori per liberare il cargo Grimaldi ma scatta la protesta dei mitilicoltori

Gravissimi danni ai filari delle cozze travolti dallo scafo o dalle operazioni per liberare la nave

04 luglio 2020
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OLBIA. Le operazioni di disincaglio della nave merci Valencia della Grimaldi Lines, vedono impegnati i due rimorchiatori della compagnia Moby: il «Mascalzone scatenato», che ha base a Olbia, e il «Vincenzo Onorato», arrivato da Porto Torres. Il cargo stava arrivando da Livorno, avrebbe dovuto ormeggiare a Olbia intorno alle 4 del mattino per ripartire dopo tre ore, ma per cause ancora in corso di accertamento - si ipotizza un'avaria, ma anche che abbia avuto un ruolo determinante il forte vento di maestrale che spira da ieri - è finita in secca su un basso fondale sabbioso, dopo aver attraversato la canaletta del porto pronta ad effettuare una manovra piuttosto consueta per giungere all'ormeggio del molo Cocciani.

La sala operativa della Capiteneria di Olbia, guidata dal comandante di vascello Maurizio Trogu, direttore marittimo del nord Sardegna, ha attivato le procedure del caso e ha fatto intervenire una motovedetta della Guardia costiera per valutare la situazione e verificare che non si fosse verificato alcun inquinamento. I controlli eseguiti sino al tardo pomeriggio hanno escluso il trasporto sulla nave di materiali pericolosi. I tempi di completamento delle operazioni di disancaglio dipenderanno da quale parte il cargo appoggia sul fondale.

Intanto però l'incidente ha causato gravi danni alle cozze che vengono allevate in quella parte del Golfo: una quarantina di filari non più allineati, travolti e ammatassati uno con l'altro, col rischio che buona parte della produzione sia finita a fondo o deperisca per mancanza delle necessarie condizioni fisiologiche, a iniziare dalla possibile scarsità di ossigeno.

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Tutto questo è quanto riportato nella segnalazione di evento straordinario firmata dal presidente del Consorzio dei mitilicoltori di Olbia, Raffaele Bigi, e consegnata alla Direzione marittima, Autorità portuale e Grimaldi group, Nella baia riservata all'allevamento delle cozze l'allarme è scattato intorno alle 8 di stamattina, poco dopo l'incaglio dell'eurocargo Valencia della Grimaldi Lines. «Sono stato allertato dai responsabili delle cinque cooperative che hanno in assegnazione l'area interessata dall'incidente occorso alla nave merci - racconta Bigi all'ANSA - dalla gravità del danno, inizialmente si pensava che il cargo fosse addirittura finito all'interno di quell'area, travolgendo i filari. Poi - spiega - abbiamo appreso che in realtà la nave è incagliata su una banchina di sabbia ad alcune decine di metri, quindi è probabile che lo sconquasso nell'allevamento sia stato causato da un'accelerazione prodotta nel disperato tentativo di disincagliarsi, o da qualche manovra del rimorchiatore intervenuto».

«In attesa che la nostra segnalazione faccia il suo corso, le cooperative interessate hanno già avviato le perizie del caso», annuncia il presidente del Consorzio. Col supporto di un legale, di un perito tecnico che valuterà le condizioni degli impianti e di un biologo che quantificherà i danni subiti dalla produzione, le coop contano di dare per lunedì una stima esatta delle perdite, che potrebbero anche essere rilevanti. «Si tenterà di salvare tutto quel che si può», assicura Bigi. Ma lo scenario documentato con foto e video non induce all'ottimismo  

 

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