Progetto Qualiporti: i seabin raccolgono i rifiuti in mare
OLBIA. Ieri mattina il Comune di Olbia ha illustrato agli stakeholders il piano d’azione di Qualiporti, progetto finanziato con fondi Interreg (capofila Comune di Ajaccio e partner Provincia di...
09 luglio 2020
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OLBIA. Ieri mattina il Comune di Olbia ha illustrato agli stakeholders il piano d’azione di Qualiporti, progetto finanziato con fondi Interreg (capofila Comune di Ajaccio e partner Provincia di Livorno, Comune di Portoferraio, Comune di Olbia, Comune di Savona e Regione Sardegna) per l’installazione di 10 seabin nelle marine della città. «L’obiettivo – ha detto il sindaco Settimo Nizzi – è migliorare la qualità delle acque del golfo, andando a rimuovere i rifiuti galleggianti, in particolare plastiche, microplastiche, microfibre, ma anche i mozziconi di sigaretta. Si tratta di un’azione concreta che contribuisce alla tutela del patrimonio marino». Le marinerie coinvolte, con le quali è stato firmato un contratto di comodato d’uso dei seabin, sono: Circolo nautico Olbia, Marina della Sacra Famiglia, Lega navale e Marina di Olbia Yachting services. Tra gli stakeholders del progetto figurano anche l’Area marina protetta di Tavolara, l’Autorità portuale, la Capitaneria di porto e la De Vizia. Quest’ultima si occuperà dello smaltimento dei rifiuti raccolti. Il seabin lavora 24 ore su 24, sette giorni su sette e deve essere svuotato ogni due settimane circa. Viene fissato al pontile o alla banchina con la parte superiore del dispositivo al livello della superficie dell’acqua. Grazie alla posizione strategica, al vento e alle correnti, i detriti convogliano all’interno del dispositivo: l'acqua che entra viene filtrata e restituita al mare mediante una pompa elettrica.