La Nuova Sardegna

Olbia

Polizia, “promozione” a rischio

di Stefania Puorro
Polizia, “promozione” a rischio

Il commissariato doveva acquisire il grado di rango dirigenziale, ma il ministero ha fatto dietro front

15 luglio 2020
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OLBIA. Il commissariato di Olbia cancellato dall’elenco di sedi da promuovere. A lanciare l’allarme è Massimiliano Pala, segreterio provinciale del Siulp, a poche ore dalle osservazioni che i sindacati dovranno presentare al ministero. Il tempo stringe, «ma si può e si deve fare qualcosa per evitare che anche stavolta, dopo anni di richeste inascoltate, il commissariato possa essere definitivamente tagliato fuori».

La situazione è questa. Lo scorso febbraio, nella bozza del decreto del ministero dell’Interno, era stata inserita “l’elevazione” del commissariato di pubblica sicurezza di Olbia a rango dirigenziale. Che vuol dire, tra le altre cose, avere un primo dirigente, il doppio degli uomini e nuovi mezzi. Lo stesso ministero, però, ha cambiato idea e ha escluso dal decreto l’atteso salto del commissariato di Olbia. Da qui la durissima presa di posizione del Siulp provinciale.

L’organico. L’organico del commissariato di via Copenaghen è lo stesso della fine degli anni 80 e inizi anni 90, quando in città i residenti erano circa 35mila. «Oggi Olbia è esplosa e i residenti ufficiali sono saliti a 62mila - spiega Massimiliano Pala -. Ma in realtà la quota è superiore se si considerano gli italiani e gli stranieri che non hanno regolarizzato la loro posizione. Quindi, il numero dei poliziotti in servizio è assolutamente inadeguato. Lavorano in grandissima difficoltà gli agenti delle volanti e sono pochissime le unità a disposizione per il rilascio dei passaporti, dei permessi di soggiorno, dei porti d’arma. Ancora: la squadra di polizia giudiziaria è in affanno totale. Può contare solo su dieci investigatori, alcuni dei quali con una lunga esperienza alle spalle, che operano sul campo ogni giorno per almeno otto-dieci ore. In tutto gli uomini e le donne sono solo 66 (tra agenti, assistenti, sovrintendenti e ispettori) più due funzionari e un dirigente. La situazione, poi, è paradossale anche per un’altra ragione - continua il segretario provinciale del Siulp -: la polizia, come è noto, rappresenta l’autorità di pubblica sicurezza in città, ma ha una pianta organica inferiore a tutti. Sia l’Arma dei Carabinieri che la Guardia di Finanza, hanno da tempo riqualificato i rispettivi presidi. I carabinieri adesso hanno un reparto territoriale e possono contare su altre tre stazioni a Olbia e su un organico doppio rispetto al commissariato. Stesso discorso per la Guardia di Finanza: quella che era una compagnia ha guadagnato il grado di Comando Gruppo».

Allarme sociale. «In città si registrano soprattutto reati tipici della microcriminalità e della criminalità organizzata - spiega ancora Pala -, con un’incidenza ben al di sopra della media isolana. E questo impone ai poliziotti che lavorano a Olbia di confrontarsi, quotidianamente, con una realtà davvero “sproporzionata” rispetto al loro numero reale. E’ sufficiente citare l’esempio di Oristano e Nuoro: due capoluoghi di provincia che hanno meno abitanti di Olbia ma che, nelle rispettive questure, possono contare su un organico nettamente superiore. In città e nel territorio c’è un forte allarme sociale, soprattutto per quanto riguarda il traffico e lo spaccio di droga, ed è per questo che è fondamentale incrementare il numero dei poliziotti. Una crescita che sarà realmente possibile proprio con la promozione del commissariato».

Le richieste. Quella di domani (17 luglio) potrebbe essere una giornata decisiva. Si devono infatti presentare le osservazioni alla nuova bozza del decreto del ministero dell’Interno. E Massimiliano Pala chiede alla segreteria nazionale di sollecitare un immediato dietro front in modo da poter riassegnare, come era stato stabilito nella bozza dello scorso febbraio, il rango dirigenziale al commissariato di Olbia.

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