La Nuova Sardegna

Olbia

Piano anti alluvione, i fondi a rischio

di Paolo Ardovino
 Piano anti alluvione, i fondi a rischio

Legambiente: subito gli interventi per eliminare gli ostacoli nei corsi d’acqua

30 luglio 2020
2 MINUTI DI LETTURA





OLBIA. La situazione non è cambiata. È la constatazione di Legambiente dopo il sopralluogo in via Barbagia e via Amba Alagi in corrispondenza del sottopassaggio. «I canali continuano a essere ostruiti – lamenta, carte alla mano, Vincenzio Tiana, responsabile scientifico di Legambiente Sardegna –. Rivolgiamo un appello al Comune: i finanziamenti per le opere incongrue ci sono, chiediamo che si inizi immediatamente con questi interventi per abbattere ponti e altri ostacoli per il flusso dell’acqua».

Sotto il sole, a due passi dal corso d'acqua, “Olbia città d’acqua: liberiamo i canali” lo slogan scelto. Rappresentanti regionali e locali hanno in mano i dossier fotografici di alcune zone critiche principali di Olbia. Foto scattate subito dopo l’alluvione, nel 2014, e confrontate con altre di quest’anno. La situazione è analoga. Ci sono via Amba Alagi, il rio Gadduresu tombato, i canali di via Nervi e via Petta, il sottopasso di via Porto Romano. Il discorso riguarda il piano idrogeologico: la disputa è tra piano Mancini e l’alternativa proposta dal Comune, giudicata però «irrealizzabile sotto tutti gli aspetti» da Legambiente. Nel frattempo, «ci stiamo focalizzando sulle opere per liberare i canali – dicono Cristina Dessole e Michele Meloni, rispettivamente socia del gruppo ambientalista olbiese e funzionario del direttivo regionale –, dai nostri sopralluoghi pre e post-alluvione nulla è cambiato».

Nel programma generale varato dalla Regione è previsto un investimento di 150 milioni, spiegano, il primo passo è stato stanziarne tredici dedicati proprio alle opere incongrue, «per questo l’appello al Comune a usare questi fondi – così Vincenzo Tiana –. Mi rivolgo poi anche alla Regione: Olbia è un problema nazionale, se al 31 dicembre non si ha un programma definitivo c’è il rischio di perdere i finanziamenti, perché il piano va appaltato nel 2021». Ad aprile, illustra il dirigente di Legambiente, alcune forte precipitazioni hanno messo in difficoltà il Padrongianus e i canali cittadini, «per via del lockdown non si sono corsi pericoli. Il autunno, invece, si rischiano casi come gli ultimi accaduti a Palermo e Milano». Presenti l’ex assessore regionale Carlo Careddu, il consigliere comunale Pd Antonio Loriga e il consigliere M5s Roberto Firinaio. Assente il sindaco Settimo Nizzi, impegnato in aula consiliare. «Torneremo a fine agosto con un nuovo dossier aggiornato – dicono da Legambiente – e per sollecitare ancora gli interventi».

In Primo Piano
Elezioni comunali 

Ad Alghero prove in corso di campo larghissimo, ma i pentastellati frenano

Le nostre iniziative