La Nuova Sardegna

Olbia

Solo piccole sistemazioni nel cavalcaferrovia a pezzi

di Tiziana Simula
Solo piccole sistemazioni nel cavalcaferrovia a pezzi

Golfo Aranci, il ponte che il ministero vuole dare al Comune fa sempre più paura La Port authority ha deciso di sistemare la parte che ricade nell’area portuale

08 settembre 2020
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GOLFO ARANCI. Un cavalcaferrovia sempre più arrugginito e fatiscente. Che nessuno vuole e che spaventa, nonostante le sistemazioni in corso.

Ha bussato a tutte le porte Sarah Baruk per segnalare il degrado e la pericolosità della sopraelevata di accesso all’area portuale di Golfo Aranci: una struttura segnata dal tempo, con parti di cemento da cui spesso si staccano pezzi di intonaco, e ruggine ovunque. Una battaglia, la sua, a suon di lettere, denunce e segnalazioni che va avanti dal 2018 e che si è rinnovata anche quest’estate da parte della donna che vive in Francia ma che a Golfo Aranci trascorre diversi mesi l’anno, abitando proprio in quella zona. Chiede che quel ponte venga messo in sicurezza. E qualche giorno fa, ha scritto una lettera al ministero delle infrastrutture e dei trasporti e al presidente della Regione Christian Solinas per denunciare, ancora una volta, «lo stato di degrado avanzato del ponte sul quale – rimarca nella mail inviata al ministero – continuano a transitarvi sopra e sotto ogni giorno, migliaia di macchine, camper e decine di mezzi pesanti».

I lavori dell’Autorità portuale. Intanto proprio in questi giorni, sul cavalcaferrovia della discordia – di cui né il Comune, né il ministero delle Infrastrutture reclamano la paternità e la vicenda pende ancora davanti al Tar – sono comparsi gli operai di un’impresa incaricata dall’Autorità di sistema portuale che stanno eseguendo lavori di manutenzione straordinaria nelle parti degradate della struttura. Stanno picchettando i calcinacci pericolanti per poi passare una sorta di pittura contenitiva per mantenere ferma la superficie, un primo intervento in attesa dell’appalto da mezzo milione di euro già programmato. In pratica stanno mettendo in sicurezza quel tratto di ponte che ricade nell’area di propria competenza. Quello e solo quello, però. Nel senso che nel resto del cavalcaferrovia al momento non sono previsti lavori e il degrado regna sovrano.

Accordo di programma. Il Comune di Golfo Aranci dal canto suo, rimane fermo nella propria decisione: il cavalcaferrovia va buttato giù. Questa era la linea dell’ex sindaco Giuseppe Fasolino ed è la stessa portata avanti dal suo successore. L’amministrazione comunale guidata da Mario Mulas ha già chiesto alla Regione un accordo di programma per finanziare l’abbattimento della bretella e realizzare una viabilità alternativa per il porto.

Il Tar. Sul cavalcaferrovia – che in realtà “cavalca” una linea ferroviaria che non esiste più –, pende ancora la decisione del Tar. La questione è questa: il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti ha consegnato l’opera al Comune di Golfo Aranci. Tutto questo nonostante l’amministrazione locale avesse già rifiutato di prendere in consegna la parte dell’opera ricadente nel proprio ambito di competenza, ribadendo la volontà di non volersene fare carico. Il Provveditorato ha deciso allora di passare alla vie giudiziarie girando la pratica alla competente avvocatura distrettuale dello Stato per l’avvio dell’azione giudiziaria nei confronti del Comune. La risposta della giunta comunale, allora guidata da Fasolino, non si era fatta attendere: resistere in giudizio, dando mandato a uno studio legale affinché vengano tutelati gli interessi dell’amministrazione. Il Tar non si è ancora espresso.



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