La Nuova Sardegna

Olbia

Otto positivi, scuole ancora chiuse

di Pietro Zannoni
Otto positivi, scuole ancora chiuse

Calangianus, sale il numero dei contagi. Si posticipa al 5 l’avvio delle lezioni

29 settembre 2020
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CALANGIANUS. Sono saliti a 8 i positivi a Calangianus. Domenica mattina il sindaco Albieri aveva, su segnalazione dell' Ats, aveva comunicato il quinto caso, ieri pomeriggio il nuovo aggiornamento. Altri tre in più. Albieri, quindi, sta per firmare l’ordinanza per posticipare al 5 ottobre l’apertura delle scuole (si doveva partire oggi).

«Sono davvero preoccupato - dice il sindaco- e credo che lo siano anche i miei concittadini. Otto casi sono un ulteriore segno che il virus circola ed è evidente che il timore per nuovi casi cresca: stiamo andando incontro a stagioni fredde in cui ci sono più possibilità di essere contagiati anche perché viviamo maggiormente in locali chiusi». Ma sono i giovani i portatori di contagio ? «Di una cosa sono convinto - risponde il sindaco -:. chi oggi è colpito in paese è stato contagiato altrove perché il virus ce lo hanno portato da fuori. Ora però le cose cambiano. E’ chiaro che è fondamentale l’uso delle mascherine e il rispetto del distanziamento. Mi appello ai gestori dei vari bar, ai titolari degli esercizi commerciali. Devono vigilare al massimo e bandire ogni superficialità. Noi stiamo facendo il possibile per dare sicurezza. Oggi, sono stati eseguiti i test sierologici per i bambini della scuola materna, prima e seconda elementare. Domani mattina, di concerto con la scuola, comunicheremo gli orari durante i quali si effettueranno i test per gli altri alunni. Invito alla massima collaborazione bandendo le polemiche. Preciso che le adesioni al test, facoltative e per nulla obbligatorie, ci sono state comunicate con grande ritardo.Quindi non è stato possibile coordinare tutte le attività, compresa la quantità dei test da effettuare e da ordinare da chi li fornisce. Mi scuso per il disagio, ma con la collaborazione di tutti riusciremo a superare le difficoltà che viviamo. Urge la massima prudenza».

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