La Nuova Sardegna

Olbia

Olbia, in zona San Nicola una chiesa ortodossa per i fedeli romeni

Serena Lullia
Olbia, in zona San Nicola una chiesa ortodossa per i fedeli romeni

L’amministrazione concede solo l’area in via Marie Curie. L’edificio di culto sarà in legno con un campanile di 65 metri

10 ottobre 2020
2 MINUTI DI LETTURA





OLBIA. L’amministrazione Nizzi riempie di contenuti la definizione di “Olbia città multiculturale e dell’accoglienza”. E concede un’area standard di 2700 metri quadri nella lottizzazione Degortes, zona San Nicola, in via Marie Curie, alla parrocchia ortodossa di San Giovanni Battista. Su quel terreno la comunità romena di fedeli guidata da padre Marian Gaina realizzerà la sua chiesa.

Il progetto. Le linee guide del progetto parlano di un edificio di culto di 260 metri quadri, tutto in legno secondo la tradizione architettonica delle chiese ortodosse romene, con un campanile alto 65 metri. La proposta ha avuto il via libera dalla commissione Urbanistica nella riunione di ieri e il 14 ottobre verrà discussa in consiglio comunale. È infatti necessario che l’aula approvi una variante al Piano di fabbricazione prima di concedere il terreno alla parrocchia di San Giovanni Battista per un periodo di 99 anni. Dopo l’ok del Consiglio dovrà essere presentato il progetto preliminare e quello definitivo. Una volte ottenuto il via libera edilizio la parrocchia potrà costruire, a sue spese, la chiesa con area parcheggio.

Il legame con la città. «Abbiamo accolto con favore la richiesta di padre Marian e insieme abbiamo ragionato sulla possibilità di trovare un’area comunale che fosse adeguata a ospitare la chiesa – spiega il presidente della commissione Urbanistica, Bastianino Monni –. Dal punto di vista architettonico si tratta di un edificio ligneo, con una struttura stretta e alta e un campanile di 65 metri. Il Comune non poteva che venire incontro alla richiesta di una comunità integrata ormai da 20 anni nella nostra città».

Prima comunità straniera. I numeri confermano il legame profondo dei cittadini romeni con la Sardegna e in particolare con Olbia. Nell’isola sono oltre 13mila 500, 5300 nella ex provincia di Olbia-Tempio. Di questi 3700 risiedono a Olbia di cui sono la comunità straniera più numerosa. «La nostra da sempre è città dell’accoglienza e della multiculturalità – aggiunge il presidente Monni –. Non a parole, ma nei fatti. Accogliere e far diventare gli ospiti parte della nostra comunità è una condizione che ci appartiene da sempre. Integrare significa anche essere sensibili alle esigenze di chi, come la comunità romena, ci chiede di aver un luogo in cui pregare. Fino a oggi utilizzava la chiesetta di Plebi».

La comunità romena esiste in città da venti anni e la collaborazione con le istituzioni locali si è manifestata anche in altre occasioni. Nel 2019, per esempio, in occasione delle elezioni del presidente della Romania, il Comune aveva accolto la richiesta dell’ambasciata della Romania a Roma per allestire nella sede comunale un seggio per il voto.

In Primo Piano

VIDEO

Il sindaco di Sassari Nanni Campus: «23 anni fa ho sbagliato clamorosamente. Il 25 aprile è la festa di tutti, della pace e della libertà»

L’intervista

L’antifascismo delle donne, la docente di Storia Valeria Deplano: «In 70mila contro l’oppressione»

di Massimo Sechi
Le nostre iniziative