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La Maddalena, il sindaco Montella: "Un onore servire l’isola"

di Serena Lullia
La Maddalena, il sindaco Montella: "Un onore servire l’isola"

Il primo cittadino chiude il mandato: «Vorrei essere ricordato come una persona perbene»

17 ottobre 2020
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INVIATA ALLA MADDALENA. Nel maggio del 2015 la sua lista aveva trionfato con il 49% di voti e la cifra del suo gradimento personale era stata di 3162 preferenze. Luca Montella, avvocato cassazionista, chiude il mandato dopo 5 anni e 5 mesi, gli ultimi in prima linea per fronteggiare l’emergenza Covid «Torno al mio sogno da bambino: fare l’avvocato e andar per mare».

Che paese lascia?

Ritengo che il quadro generale della città sia cambiato in meglio. Più pulito, più decoroso, più ordinato. Ma anche più conosciuto e più rinomato. Se vogliamo anche più rispettato all’interno e dall’esterno.

C’è un’opera di cui va più orgoglioso?

Non sono affezionato a una opera in particolare. In questi 5 anni siamo intervenuti in quasi tutti i settori: viabilità, igiene urbana, i lungomare, le aree verdi, l’adozione di piani urbanistici, come il Piano del centro storico e il Pul, riorganizzazione degli uffici, abbiamo rinforzato le casse comunali con il contributo di sbarco. Abbiamo cercato di non essere assenti in nessun settore. Ma è la percezione generale nel suo complesso che mi fa essere orgoglioso. Non sono amante delle opere autocelebrative. Preferisco che la gente ricordi il nostro modo di amministrare. Vorrei essere ricordato come una persona perbene. È il miglior regalo che mi possa augurare.

Quali ricordi porterà con lei di questi cinque anni?

Molti e tutti belli. Dal ricevere in Comune il presidente della Repubblica del quale, da amante del diritto, ho potuto percepire di persona lo spessore costituzionale durante gli incontri a quattrocchi, cosa che penso non capiti spesso nel panorama nazionale. Al contatto con la gente e alla soddisfazione di parlare la loro lingua, cosa che di certo mi ha aiutato non poco. È più importante ricordarsi sempre da dove viene che bearti di dove sei arrivato. Ricorderò per sempre anche la gestione delle emergenze Covid-19 e la collaborazione della gente. Una comunità che dà il meglio di sé quando è sotto pressione. La cosa che mi dispiace di più è dover lasciare quando ancora c’è bisogno. Di certo tra i miei ricordi un posto particolare lo occuperanno il personale e i miei colleghi, assessori e consiglieri, fedeli al nostro progetto fino l’ultimo, che si sono impegnati al 100% e mi hanno sopportato. Ogni cosa fatta è solo merito loro. Sono anche contento che alcuni continuino a mettersi a disposizione della gente. Un ricordo speciale va a chi non c’è più. A Maria Pia Zonca, presente fino all’ultimo consiglio comunale, nonostante tutto.

Cosa avrebbe voluto fare ma non ci è riuscito?

Sono state iniziate sostanzialmente tutte le cose che avevamo programmato, forse anche di più. Il rifacimento delle strade e la soluzione della spazzatura non erano in programma e hanno drenato tempo e molte risorse. Lungomare e bonifiche hanno compiuto decisivi passi avanti i cui frutti si vedranno nei prossimi passaggi. Peccato per il discorso di far diventare Caprera, come merita, un grande parco vivente, dalla valenza internazionale e all’avanguardia, totalmente green e fruibile solo con le energie alternative. Ma non dispero perché, d’altronde, l’unica vocazione è quella, anche se i soggetti e gli enti che hanno davvero le competenze per farlo sono troppo in ritardo.

Tornando indietro c’è qualcosa che non rifarebbe?

Sono un amante del bicchiere mezzo pieno. Non ci sono cose di cui mi sono pentito.

Un consiglio a chi verrà dopo di lei?

Studiare ogni giorno tutto il giorno. Perché gli spot durano un minuto e soprattutto con gli spot fai presa, ma poca strada. Sei eletto per fare il capotreno, ma in realtà devi sempre sederti nell’ultimo vagone, pronto a spingere in salita. Bisogna prepararsi a dire molti no perché amministrare non è solo feste, fascia e cerimonie.

La politica ci sarà ancora nel suo futuro?

Per ora ho dato. Non ricandidarmi a sindaco quando forse la mia popolarità era al massimo è segno che il potere non mi affascina. Valuterò se ci saranno altre occasioni per mettermi a disposizione della gente.

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