La Nuova Sardegna

Olbia

gli ambientalisti del grig 

«Salvate Porto Rotondo e le architetture originarie»

«Salvate Porto Rotondo e le architetture originarie»

OLBIA. Il nucleo originario di Porto Rotondo è un patrimonio storico che va salvaguardato da nuovi interventi edilizi. A dirlo, nelle osservazioni al Puc di Olbia, sono gli ambientalisti, gli stessi...

20 ottobre 2020
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OLBIA. Il nucleo originario di Porto Rotondo è un patrimonio storico che va salvaguardato da nuovi interventi edilizi. A dirlo, nelle osservazioni al Puc di Olbia, sono gli ambientalisti, gli stessi che combattono da sempre la battaglia contro il cemento nelle coste. «Il borgo di Porto Rotondo – scrive Stefano Deliperi, del Gruppo di intervento giuridico (Grig) – forse rappresenta l’unico caso di insediamento turistico realizzato in Sardegna con una forma identitaria iniziale su iniziativa (1964) dei veneziani Luigi e Nicolò Donà dalle Rose, ispirata a Venezia (Piazzetta San Marco, nucleo urbano del borgo, chiesa di San Lorenzo, realizzata dagli artisti Andrea Cascella e Mario Ceroli, con affresco rappresentante il Giudizio universale)». Per questo il Grig chiede che lo strumento urbanistico individui «una zona “A – centro matrice” da pianificare dettagliatamente con un piano particolareggiato che consenta il mantenimento delle caratteristiche urbanistico-architettoniche». Il Grig, che a settembre ha già presentato le sue osservazioni al Puc della giunta Nizzi, annuncia il deposito di un atto integrativo che oltre Porto Rotondo riguarda anche la frazione marina di Pittulongu, in particolare le sue zone umide di cui viene una salvaguardia più stringente. Il Grig ribadisce, poi, il suo netto no ai due alberghi che il nuovo Puc prevede a Capo Ceraso «sito già appetito da ben nota speculazione immobiliare negli anni scorsi e recentemente recintato». Il Tar Sardegna – prosegue il Gruppo di intervento giuridico – «ha ribadito la piena applicabilità del piano paesaggistico regionale (Ppr)». Pertanto i «140mila metri cubi complessivi a breve distanza dal mare» a Capo Ceraso, secondo il Grig sono «in palese contrasto con la disciplina di piano paesaggistico, in quanto rientrante nella fascia costiera di cui agli articoli 19-20 delle norme tecniche di attuazione, dove in via generale “è precluso qualunque intervento di trasformazione nelle aree inedificate”».

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