La Nuova Sardegna

Olbia

Golfo Aranci, nuova vita per il pozzo sacro

Golfo Aranci, nuova vita per il pozzo sacro

La delegata Feola: «Con il finanziamento regionale riceverà l’attenzione e le cure che merita»

08 novembre 2020
2 MINUTI DI LETTURA





GOLFO ARANCI. L’amministrazione comunale guidata dal sindaco Mario Mulas plaude all’inserimento del pozzo sacro Milis tra i 17 complessi archeologici dell’isola che beneficeranno del finanziamento complessivo di due milioni stanziato dalla giunta regionale nei giorni scorsi. A Golfo Aranci andranno 2000mila euro. «Una decisione – si legge in una nota – che finalmente riconosce l'importanza del pozzo sacro Milis e soprattutto l'urgenza di un immediato intervento di messa in sicurezza e restauro. ll tempio a pozzo di Milis è uno dei più importanti della zona, risale al VIII-VII secolo avanti Cristo e fu scavato da Domenico Lovisato nel 1889. Il sito, attualmente non accessibile se non attraverso i binari delle Ferrovie dello Stato, necessita di importanti interventi di messa in sicurezza».

Nei mesi scorsi, il pozzo sacro è stato meta di diversi sopralluoghi con la Soprintendenza archeologica di Sassari e Nuoro. Inoltre, fa sapere l’amministrazione, per la valorizzazione del patrimonio archeologico di Golfo Aranci e del pozzo sacro in particolare il 28 settembre è stato siglato un protocollo di intesa tra il Comune il Dipartimento di lettere, lingue beni culturali dell'Università di Cagliari.

Più che soddisfatta, ovviamente, la delegata alla cultura Alessandra Feola. «Il pozzo sacro Milis – spiega – è un sito archeologico considerato della massima importanza, e mi sono impegnata sin dall'inizio del mio mandato affinché potesse ricevere l'attenzione e le cure che merita. Si tratta prima di tutto di una questione di dignità per tutti soggetti pubblici preposti alla sua tutela e valorizzazione intervenire in una situazione che da ormai troppo tempo vedeva il pozzo abbandonato e in rovina. L'approvazione del contributo regionale arriva in un momento significativo, dove i luoghi della cultura chiudono per via del Covid19, qui a Golfo Aranci avremo la possibilità di fare il primo passo per la fruizione pubblica del sito archeologico che sarà inoltre un attrattore del turismo culturale del nostro paese e dell'intera Sardegna».

Feola ringrazia l’assessorato regionale della Pubblica istruzione, beni culturali per il contributo concesso e l’assessore della Programmazione Giuseppe Fasolino «che – sottolinea la delegata comunale – nel suo mandato da sindaco di Golfo Aranci aveva previsto nella definizione del Puc tutte le condizioni necessarie per la valorizzazione del bene».

Incarichi vacanti

Sanità nel baratro: nell’isola mancano 544 medici di famiglia

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative