La Nuova Sardegna

Olbia

Volontariato senza tregua: inghiottiti dalla pandemia

dI Giuseppe Pulina
Volontariato senza tregua: inghiottiti dalla pandemia

Sono stati circa 5mila i chilometri percorsi dalle ambulanze nel giro di pochi mesi Protezione civile mobilitata per l’emergenza, ma anche per assistere gli anziani

11 novembre 2020
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TEMPIO. Tutto sta nei numeri che possono rappresentare l’impegno senza precedenti dei volontari della Protezione civile. Mai come in questo periodo hanno dovuto fare fronte a richieste di soccorso e intervento che hanno messo – e stanno tuttora mettendo – a dura prova l’associazione. La fatica è tanta, molto è stato fatto e nessuno – nemmeno il più ottimista dei volontari o il presidente Roberto Cossu, che ha sempre una parola di incoraggiamento per tutti – può dire con certezza quanto ancora ci sia da fare. «Siamo come lo specchio di un’intera comunità – dichiara Cossu – e, quindi, ci troviamo anche noi inghiottiti dalla grande voragine creata dalla pandemia». Cresce, infatti, il numero di interventi richiesti alla Protezione civile e così anche la loro complessità. Tutti i volontari hanno fatto tesoro dell’esperienza accumulata durante la prima ondata di diffusione del virus e tutti continuano a rimboccarsi le maniche, senza risparmiarsi. L’emergenza sanitaria è diventata il principale, quasi esclusivo, campo d’intervento.

Per fronteggiarla sul territorio la Protezione civile ha davvero dovuto fare i proverbiali salti mortali. Sono state installate tre tende pneumatiche di 40 mq, due a Olbia e una a Tempio, due gazebo utili per creare una zona filtro all'ingresso dell'ospedale ed è stato effettuato un numero altissimo di trasporti. Continua, inoltre, la collaborazione con la Caritas e le scuole per la consegna di materiali didattici anche nei Comuni limitrofi. Ci sono poi gli anziani da assistere, garantendo il servizio di ritiro e consegna dei farmaci a domicilio. Quotidianamente impiega una media di 12 volontari, qualche volta 10, altre 15, quando occorre dispiegare sul campo tutte le risorse umane su cui può contare. Impressionante è il numero di chilometri percorsi dai mezzi che ha a disposizione. Più di 5.000 in pochi mesi. Ogni giorno si fanno i conti con le attività programmate e con le imprevedibili emergenze del quotidiano. Si tengono d'occhio con preoccupazione anche le spese che crescono. «Siamo un’associazione di volontariato e ci ritroviamo ad affrontare grosse spese impreviste dovute all’acquisto sempre più massiccio di dispositivi di protezione individuale che, nel caso di questa pandemia, non si sono limitati a semplici mascherine o guanti».

È stato, infatti, necessario dotare tutti i volontari di kit di vestizione isolanti. «Indispensabili – precisa Cossu – per proteggersi dal virus e operare in sicurezza». Indossare le tute protettive e sanificare ambienti e mezzi è un’altra operazione che ha i suoi costi. Non solo in denaro, ma anche in termini di tempo. «È necessaria una vestizione e svestizione dai dispositivi di protezione individuali, e così anche i tempi di durata per ogni singolo intervento si sono dilatati; perciò si è obbligatoriamente meno celeri nel garantirli tutti velocemente quando questi vengono richiesti contemporaneamente». Tempi lunghi e spese da sostenere sempre più onerose. Per ogni trasporto di persona sospetta di aver contratto il covid è necessaria la sanificazione dell’ambulanza. Operazione che è diventata di routine, ma che non può essere eseguita con superficialità. Occorre così l’intervento di un’impresa specializzata di Olbia. Tutto ciò fa sì che si dilatino i tempi e così, inevitabilmente, anche i costi.

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