La Nuova Sardegna

Olbia

Ponte sul rio Enas, il bando dopo 7 anni

di Serena Lullia
Ponte sul rio Enas, il bando dopo 7 anni

L’Enas ha pubblicato la gara per ricostruire l’opera crollata nell’alluvione 2013

27 novembre 2020
2 MINUTI DI LETTURA





OLBIA. I tempi sono da era geologica, ma l’Anas ce l’ha fatta. Dopo sette anni dal ciclone Cleopatra che lo spazzò via, il ponte sul rio Enas sarà ricostruito. Più volte annunciato dal 2013 a oggi, l’Anas ha pubblicato ieri nella Gazzetta ufficiale il bando di 5,4 milioni di euro. La bisontica macchina della burocrazia di Stato si è messa in moto e seguirà delle tappe obbligate. Entro l’11 dicembre le imprese dovranno presentare l’offerta per aggiudicarsi il maxi cantiere. Si procederà poi alla verifica dei requisiti, alla stesura della graduatoria provvisoria e poi definitiva. Un anno il tempo necessario per completare l’intervento di ricostruzione a partire dalla consegna dei lavori. Ad azzardare una ipotesi, l’opera pubblica non sarà pronta prima della metà del 2022. Per gli abitanti delle complanari e per i comitati che da anni portano avanti la battaglia è una vittoria, anche se per ora a metà. Prima di festeggiare davvero bisognerà vedere l’avvio del cantiere.

La battaglia per la ricostruzione del ponte sul rio Enas ha visto le forze unite di due comitati. Quello “Quattro corsie” e “Complanari”. Una armata senza colori politici, mossa solo dal desiderio di dare voce ai disagi dei cittadini e rappresentarli direttamente alla Regione e all’Anas. Tante le manifestazioni, gli incontri, le lettere agli enti cagliaritani per chiedere informazioni sul futuro delle complanari e del ponte sul rio Enas e fare pressing per l’avvio dei lavori. Dal 2017 i contatti con i dirigenti dell’ Anas e i referenti politici galluresi sono stati costanti. «Finalmente il territorio di Olbia si vedrà restituita un’opera strategica che, inserita tra le opere complementari della Sassari-Olbia, figura tra gli interventi sbloccati nel corso di questa legislatura – commenta l’assessore regionale ai Lavori pubblici, Roberto Frongia –. Ripristinare la funzionalità delle opere danneggiate, in questo caso dall’alluvione del novembre 2013, è un segnale di civiltà che abbiamo il dovere di perseguire, insieme alla prevenzione e all’attuazione delle misure di contrasto al rischio idrogeologico di cui i territori necessitano».

Il blitz

Sassari, controlli dei Nas in tutta l’isola: sequestrati 855 chili di uova e colombe di Pasqua scadute o conservate tra i topi

Le nostre iniziative