«Sono positivo al Covid». Magliulo chiude il tribunale di Tempio
Il presidente lo comunica su Fb, si mette in quarantena e lavora da remoto Nei giorni scorsi l’allarme della Camera penale: troppa gente alle udienze
OLBIA. Il Covid-19 ritorna in tribunale e colpisce il suo numero uno, il presidente Giuseppe Magliulo. È stato lo stesso giudice, con grande trasparenza, a renderlo noto ieri sera con un lungo post su Facebook: «Nonostante tutte le precauzioni possibili, purtroppo ho appena saputo di essere positivo a questo maledetto virus. Ho fatto subito anche un altro tampone per avere assoluta certezza ma in ogni caso sono e sarò in quarantena. Ho per ora sintomi non gravi, spero continui così».
Il presidente del tribunale di Tempio spiega anche la decisione di divulgare la notizia sul suo profilo social: «Bisogna evitare qualunque silenzio dovuto a un incomprensibile senso di colpa e di vergogna sia perché sto ricevendo tantissimi affettuosissimi messaggi in privato e telefonate, ma anche – prosegue – perché sto continuando ad occuparmi seppure da “remoto” dell’ufficio, organizzando chiusura, sanificazione, rinvii delle udienze, quarantene per i contatti più stretti, richiesta di tamponi a tappeto per tutti i giudici e collaboratori ecc.».
Magliulo assicura che non si fermerà: «Ho cercato e cercherò, se il buon Dio vorrà, con tutte le mie energie di continuare a lavorare al servizio di ciascuna persona che si rivolge a noi per domandare giustizia». Il 7 dicembre, il tribunale resterà chiuso. Tutte le attività sono sospese in attesa di un nuovo via libera che consenta a tutti di tornare nel palazzo in sicurezza. Suona quasi profetico, quindi, l’allarme lanciato nei giorni scorsi dal direttivo della Camera penale della Gallura, presieduto dall’avvocato Giovanni Azzena.
«Adottare comportamenti e modelli rigorosi per scongiurare, per quanto possibile, il rischio di contagio» ha scritto al presidente del tribunale rimarcando la necessità di provvedimenti ancora più restrittivi rispetto a quelli attuati finora per impedire che si creino assembramenti nei corridoi o nelle aule di udienza del palazzo di giustizia.
«Preso atto dell’evoluzione della pandemia e del notevole incremento dei contagi e dei decessi – hanno scritto i penalisti a Magliulo – riteniamo che anche nei nostri uffici giudiziari sia necessario adottare comportamenti e modelli rigorosi al fine di scongiurare, per quanto possibile, il rischio di contagio. Riteniamo, in linea col suo provvedimento dello scorso 30 giugno, che sia indispensabile e urgente ridurre la presenza contemporanea di più persone all’interno del palazzo di giustizia e in particolare nelle aule di udienza. Per questo, a nostro giudizio, riteniamo necessario calendarizzare in maniera più puntuale le udienze». Giuseppe Magliulo aveva già fatto sapere che era pronto a incontrare sia la Camera penale che il consiglio dell’Ordine degli avvocati. Poi, è arrivata la notizia della sua positività. (r.o.)